Dalla scuola al giornalismo
04 agosto 2004
di Giuseppe Manfrin
da Avanti della Domenica - 16 marzo 2003 - anno 6 - numero 11
"Il Corriere del Polesine", organo di fatto dei conservatori e degli agrari, condusse una violenta battaglia contro un uomo di scuola, il prof. Vittorio Gottardi (nella foto), direttore didattico delle scuole elementari di Rovigo.
Il Gottardi veniva accusato di fare propaganda di idee socialiste anche nella scuola. Infatti venne denunciato per aver "non conferenze pubbliche ed in altri modi manifestato il deliberato proposito di commettere vie di fatto contro gli ordinamenti giuridici". Da questa assurda accusa fu completamente assolto, pur tuttavia nel 1898, il Consiglio scolastico lo destituì all’incarico di direttore.
Ma, eravamo nel 1898, l’anno in cui ci fu un deciso ritorno della più brutale reazione scatenatasi in tutto il Paese. Vittorio Gottardi nacque a Treviso il 9 gennaio 1860. Dopo aver insegnato in Istituti tecnici di Treviso e di Feltre, venne nominato nel 1887 direttore delle scuole di Rovigo. Aderì, fin dalla sua costituzione, al partito socialista. Dopo che, per motivi politici, venne destituito da direttore didattico di Rovigo, il percorso di Vittorio Gottardi si modificò sensibilmente, infatti si dedicò esclusivamente alla milizia politica e al giornalismo.
Svolse una intensa attività organizzativa e di propaganda nelle campagne, contribuendo validamente alla costituzione di numerosi circoli socialisti nella provincia di Rovigo. Gottardi fu particolarmente attento agli sviluppi sociali e politici che si manifestavano soprattutto nelle zone rurali e fra i braccianti e i contadini. Infatti, un anno dopo la costituzione del partito socialista, le organizzazioni dei lavoratori del mantovano, forti di 10 mila aderenti, confluirono nel nuovo partito. Pure nel Polesine il Circolo Operaio di Adria, che contava 200 soci, aderì nel 1893 al Psi. Ma, a differenza di quanto avveniva nel mantovano, il vecchio spontaneismo insito nelle rivendicazioni dei contadini adriesi e di altre zone del Veneto, per quanto adattato ai tempi, era ancora ben lontano da una normale presa di coscienza politica. "In campagna – scrisse a quell’epoca Gottardi – dove si è stanchi di soffrire, si pensa più e meglio a ribellarsi, che a portare la scheda alle urne".
Una serie di riflessioni sugli aspetti della lotta organizzativa e politica nelle campagne ed il valore educativo dell’azione socialista fra le masse popolari, ispirò l’ex educatore Gottardi, nel registrare la sua relazione che espose a Legnago (Vr) il 3 giugno 1894, in occasione del II Congresso socialista veneto. In quello stesso anno esplosero in Sicilia i moti dei fasci dei Lavoratori e l’unico periodico socialista esistente nel polesine a quell’epoca, "La Concordia" di Adria, dava ampio spazio ai fatti siciliani, esortando i lavoratori ad imitare i compagni della Sicilia e a costituire anche nella provincia di Rovigo i Fasci dei lavoratori. Infatti si costituirono i "Fasci" a Valliera, Giacciano, Trecenta e accanto ai Circoli socialisti di Rovigo, Badia e Ramodipalo. Ciò avvenne fino all’ottobre del 1894, cioè fino a quando le organizzazioni socialiste furono sciolte con decreto prefettizio.
Lo storico Letterio Briguglio scrisse che: "…la lezione dei Fasci siciliani venne recepita nel polesine in termini di organizzazione contadina, di rigenerazione economica e di lotta agli sfruttatori, alla borghesia e al governo".
Finché restò nel polesine, Vittorio Gottardi fu molto attivo: a Rovigo diresse la locale Società cooperativa dei braccianti e, nello stesso tempo, fu tra i validi redattori del settimanale socialista "La lotta".
Nel 1900 ritornò alla natia Treviso dove ridiede vita alla locale sezione del Psi che era stata sciolta nel 1898 e fu eletto consigliere comunale e provinciale di Treviso. Filippo Turati lo chiamò a Milano perché facesse parte della Commissione municipale per le refezioni scolastiche.
Quando nel 1901 Turati e i riformisti furono messi in minoranza nella Federazione milanese, Vittorio Gottardi, che era sempre stato vicino alle tesi riformiste, dopo, appunto, l’affermazione della corrente rivoluzionaria, costituì con Filippo Turati, Claudio Treves e Anna Kuliscioff, la sezione autonoma socialista con il proprio periodico "La lotta di classe", cui Gottardi assunse la direzione. In quegli anni collaborò alla "Difesa", il giornale dei socialisti fiorentini, alle pubblicazioni milanesi: "Il socialista"; "Azione Socialista"; "Per l’Idea"; "La difesa delle lavoratrici" e la veneziano "Socialismo Popolare".
Nel 1903 divenne redattore capo del "Tempo" di Claudio Treves e nel 1909 fu nominato membro del Direttivo della Associazione lombarda dei giornalisti e nel 1910 entrò a far parte della redazione de "Il Secolo" di Milano.
Nelle elezioni amministrative del 1914, Gottardi venne eletto consigliere comunale di Milano e ricoprì la carica di Assessore all’Istruzione primaria, nella Giunta capeggiata dal sindaco, Emilio Caldara.
Dopo la fine della guerra 1915-’18, abbandonò; anche per le sue non buone condizioni di salute, la politica attiva. Fu anche autore di alcune raccolte di poesie e di scritti per un corso di lettura per le scuole rurali.
Vittorio Gottardi morì a Treviso il 30 aprile 1939.