30.05.2001 - DOCUMENTO DELL’ESECUTIVO REGIONALE LOMBARDO

30 maggio 2001

Con il 13 maggio si apre per la sinistra italiana e per lo SDI una fase politica nuova che deve essere governata con lungimiranza e nuova passione politica:
- finisce per lo SDI la fase, svolta utilmente in questi anni, nella quale si è tenuta in vita una posizione politica socialista, autonoma, collocata nell'area del centrosinistra, rifiutando dapprima l'appiattimento nell'Ulivo e poi la confluenza nei Ds;
- finisce per i Ds la fase nella quale questo partito pensava di esercitare nel centrosinistra la propria egemonia politica ed elettorale;
- la sinistra italiana tocca i suoi limiti storici e l’Ulivo perde trascinato dalla crisi di identità e di prospettiva del suo partito maggiore.

La questione socialista non è quindi una questione chiusa e l’insuccesso dei Ds rende ancora più evidente come questo partito non sia stato in grado di diventare l’erede del socialismo italiano ed europeo.
Gli errori commessi dalla sinistra nell’ultimo decennio sono infatti la testimonianza che dietro all’attività politica, svolta anche positivamente nell’azione di governo, non c’era una precisa strategia, mancava un esame serio delle profonde trasformazioni in atto nella società e mancavano progetti politici e ideali.

In questo quadro per lo SDI la fase della tattica, per la sopravvivenza di un piccolo partito e di un modesto gruppo parlamentare, non solo deve considerarsi conclusa ma deve lasciare spazio ad un progetto più ampio, più ambizioso, nel quale il ruolo, le energie e le risorse dei socialisti possano ritrovare un nuovo spazio ed una rinnovata iniziativa. Solo così un partito pur piccolo come il nostro può ritornare ad avere un ruolo importante nella riorganizzazione di una sinistra riformista nel nostro Paese.

In attesa che a livello nazionale si apra un dibattito sul futuro dello SDI, i Socialisti Italiani della Lombardia, sulla base della propria esperienza sviluppata in questi anni, ritengono necessario partecipare e promuovere una fase politica nuova ispirata a tre obiettivi fondamentali:
- riunire tutti i socialisti disponibili a dare alla sinistra italiana una diversa credibilità;
- contribuire alla riorganizzazione della sinistra italiana e alla nascita di una nuova formazione che si ispiri ai valori del socialismo riformista;
- attivare le strutture regionali e provinciali del partito, utilizzando tutte le risorse umane disponibili in modo aperto, promuovendo a livello locale, nei modi che i compagni riterranno più opportuno, nuovi livelli di aggregazione e partecipazione politica anche in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno.

I socialisti della Lombardia guardano con attenzione al progetto Amato per la nascita di un nuovo partito della sinistra riformista se la strada prospettata da Amato non è una Cosa 3.
Se invece la strada sarà simile a quella utilizzata da Mitterand per la ricostruzione del socialismo francese attraverso la nascita dei comitati riformisti, allora lo SDI, a partire dalle sue strutture regionali, può dare a questo percorso un forte contributo.
Si tratta di partire dal basso, rimettendo insieme comitati regionali e locali diffusi sul territorio, organizzando gruppi di cittadini e gruppi di interesse, dando obiettivi e progetti nuovi, evitando che questo percorso sia egemonizzato o condizionato da un unico partito e da quelle nomenclature che portano peraltro con sé la responsabilità di buona parte degli errori commessi in questi anni dalla sinistra italiana.

Gli insuccessi elettorali dello SDI, l’esistenza di un gruppo dirigente nazionale troppo chiuso e ristretto impongono di aprire da subito nel partito un confronto politico ampio in attesa della convocazione del prossimo Congresso.

Il presente documento viene inviato per la discussione alle Federazioni provinciali e sarà oggetto di dibattito nella riunione del prossimo Comitato regionale.



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