22 marzo 2003 - Milano - Documento sull’ULIVO, votato all’unanimità dalla Assemblea regionale dello SDI Lombardia
22 marzo 2003
Lo SDI della Lombardia esprime preoccupazione per lo stato in cui, a due anni dal voto delle politiche del 2001, si trova ancora il centrosinistra e l’Ulivo.
Nel momento in cui la maggioranza parlamentare, il Governo e l’alleanza di centrodestra, anche nelle Regioni e negli enti locali, conoscono il punto più basso dei loro consensi, l’Ulivo a causa delle sue debolezze non riesce a recuperare alcuna credibilità.
Lo SDI della Lombardia apprezza gli sforzi che il partito ha fatto in questi mesi nel tentativo di rafforzare l’Ulivo come vero e proprio soggetto politico riformista, sforzi che si sono manifestati in proposte concrete per definire un percorso teso a costruire l’Ulivo riformista, in grado di estendere in un secondo momento alleanze politiche con le altre forze di sinistra non dell’Ulivo per sconfiggere il centrodestra.
La posizione dello SDI nazionale, più volte sintetizzata nella frase “L’Ulivo come qualcosa di meno di un partito ma di più di una semplice coalizione elettorale”, si è manifestata anche in queste ultime settimane attraverso proposte precise con l’intento di definire le regole democratiche per la convocazione di un’assemblea nazionale nella quale si potessero confrontare posizioni politiche anche differenti.
Da due anni almeno questa prospettiva e questo nostro atteggiamento incontra continue difficoltà da parte di chi soprattutto vorrebbe un Ulivo ad immagine e somiglianza dell’espressione dei partiti maggiori, retto da una gestione verticistica, per consentire cooptazioni non concordate, senza nessun reale confronto politico.
Questa logica ha spostato sempre più l’Ulivo su posizioni radicali e massimaliste e ha indebolito la sua immagine riformista.
I socialisti della Lombardia, pur consapevoli che l’iniziativa del partito è stata finora ispirata dall’obiettivo di costruire una prospettiva riformista più ampia per evitare allo SDI di “rinchiudersi nel recinto del proprio partito”, ritengono necessario mettere in evidenza come ogni tentativo di unificare le forze politiche del centrosinistra dentro l’unica formazione politica dell’Ulivo, sia fallito non solo per cattiva volontà ma perché risulta impossibile dare una base politica comune a partiti che questa base comune non ce l’hanno.
D’altra parte il tempo perso in questi anni, nella ricerca di definire la sovrastruttura del centrosinistra, ha impedito agli stessi partiti che lo compongono di sviluppare appieno la loro potenzialità e si è dimostrata un disastro dal punto di vista politico e della comunicazione; ciò, oltre a danneggiare la coalizione ha danneggiato l’immagine dei partiti che la compongono.
In questo senso la pluralità dei partiti del centrosinistra e le differenze interne all’Ulivo, invece di rappresentare una ricchezza, appaiono sempre più come divisioni insanabili e strategiche.
La cronaca di questi mesi, delle riunioni inconcludenti dei leaders dei partiti della coalizione, nel tentativo di dare le gambe al cosiddetto “nuovo Ulivo” o Ulivo 2, è la prova che questa strada sembra ormai chiusa e non ha consentito di approfondire le ragioni dell’insuccesso dell’Ulivo 1.
Anche per queste ragioni, permanendo nella coalizione le incertezze, che anche in queste ultime settimane si sono manifestate, i socialisti lombardi dello SDI ritengono opportuno che le assemblee provinciali dell’Ulivo, già convocate per il 29 e 30 marzo, siano rinviate.