GLI ULTIMI ANNI dal 1993 al 2001

01 dicembre 2005

GLI ULTIMI ANNI

Queste note sono state tratte dal sito del Gruppo consiliare dei Socialisti Democratici della Regione Veneto www.consiglio.regione.veneto.it

1993
Un sistema politico che aveva retto per oltre 40 anni le sorti del Paese, viene investito dallo scandalo delle tangenti, vere o presunte che fossero.
Anche il Psi viene travolto dagli scandali di "Tangentopoli" e dalle inchieste della Magistratura.
Il giustizialismo alla Di Pietro ha il sopravvento e così con l'acqua sporca si butterà via anche il bambino.
Craxi, forse in ritardo, comprenderà che era arrivato il momento di passare la mano e nel corso di una drammatica Assemblea Nazionale viene eletto come nuovo segretario del PSI Giorgio Benvenuto.
L'elezione dell'ex leader della UIL, non rappresentò però l'inizio di una stagione di ritrovata concordia e impegno nella ricostruzione di una nuova immagine del partito. Al contrario i contrasti interni e le fughe del gruppo dirigente furono all'ordine del giorno.
A Benvenuto, dopo pochi mesi succedette Ottaviano Del Turco e in preparazione delle Elezioni Politiche nazionali il PSI organizzerà a Roma, presso i padiglioni della Fiera, gli Stati Generali Socialisti.
Migliaia di socialisti provenienti da ogni parte d'Italia parteciperanno a quella manifestazione che nell'animo degli organizzatori doveva rappresentare la voglia di riscatto del popolo socialista e la sua volontà a non mollare.
Iniziava così una lenta e difficile azione di ricostruzione di un partito comunque stremato e nel quale il morbo della divisione e della diaspora aveva avuto il sopravvento.

1994
Tra l'11 e 12 novembre si svolge a Roma, al Palacongressi dell'Eur, il 47° ed ultimo Congresso Nazionale del PSI.
I 496 delegati, in rappresentanza degli oltre 40 mila iscritti, dopo un dibattito a tratti aspro ma caratterizzato comunque dall'esigenza di mantenere in vita un movimento politico chiaramente socialista, decidono di sciogliere il PSI e aprire così una nuova fase politica ed organizzativa contraddistinta dall'ipotesi di creare una forza federata e distinta dal PDS.
Del Turco, in qualità di Segretario Nazionale, illustrando le tesi congressuali propone infatti di dare vita ad intese elettorali con il Patto Segni e Alleanza Democratica , comunque all'interno del Centro Sinistra "perché non esiste al mondo un partito socialista alleato con la destra".
Sulla base di questa considerazione, subito dopo la conclusione del 47° Congresso del PSI, il 13 Novembre 1994, nella stessa sala che poche ore prima aveva visto morire il glorioso PSI, si teneva l'Assemblea Costituente del Si (Socialisti Italiani).
Nuova sigla, nuovo simbolo, nuovo Segretario.
L'Assemblea elegge infatti Segretario Nazionale del neonato SI, l'On. Enrico Boselli.
Nel Dicembre dello stesso anno il SI viene riconosciuto dall'Internazionale Socialista e dal PSE quale erede politico della centenaria storia del socialismo italiano.

1995
Il 1995 è contraddistinto dall'opera incessante e generosa di costruzione del SI. Pur tuttavia i compagni di periferia avvertono l'esigenza di uno strumento editoriale in grado di raccordare il loro lavoro politico ed organizzativo svolto con le iniziative nazionali.
Nasce così il settimanale "Sì al Futuro".
Parallelamente inizia il percorso assunto all'Assemblea Costituente di dare vita in occasione delle Elezioni regionali e provinciali ad una forma federata che metta insieme la tradizione del socialismo riformista con quella liberaldemocratica e del cattolicesimo liberale. Il 26 marzo nasce così ufficialmente il "Patto dei Democratici".
Questa nuova aggregazione, comprendente il SI, Patto Segni, Ad e in alcune realtà il PRI, si presenta alle Elezioni Regionali ed ottiene un significativo 4,2%.
Vengono eletti 33 consiglieri regionali di cui 22 socialisti.
Il '95 si chiude con il 1° Congresso Nazionale del SI che si tiene a Roma all'Hotel Ergife dall'otto al 10 dicembre.
Interviene al Congresso anche Michel Rocard, esponente di spicco del socialismo francese ed europeo.
Fu quella l'occasione per Boselli di lanciare un sasso nello stagno del centro sinistra annunciando la decisione dei socialisti di uscire dall'Ulivo.
I Socialisti Italiani infatti criticarono la decisione di Prodi e del PDS di fare dell'Ulivo una sorta di superpartito basato sull'asse di ferro PDS-PPI.
La decisione del SI aprirà una discussione nella coalizione mettendo in luce le contraddizioni di una impostazione politica che tende a mettere in ombra tutto ciò che non viene ricompreso all'interno dell'accordo PDS-PPI.
Si mettono così le basi per una rappresentanza più articolata del centro sinistra in occasione delle future elezioni politiche nazionali.

1996
L'appuntamento più rilevante del 1996 sono le Elezioni Politiche del 21 Aprile.
Dopo l'affermazione di Berlusconi e del Polo nel '94, il centro sinistra fa tesoro degli errori allora commessi e si presenta agli elettori proponendo la figura di Prodi come possibile Presidente del Consiglio.
Accanto all'Ulivo i Socialisti danno vita al cartello elettorale di Rinnovamento Italiano, assieme a Lamberto Dini e Mario Segni.
La presentazione di tale lista e l'accordo di desistenza con Rifondazione Comunista permetteranno a Prodi di battere Berlusconi ma dietro la felice vittoria del centro sinistra si nascondeva una realtà meno rosea.
L'Ulivo non era stato in grado di ricompattare l'area di centro perchè schiacciata sul PDS e dall'altra questo partito non riusciva nel suo intento di essere considerato il referente socialista dell'elettorato riformista italiano.
La questione socialista risultava così ancora viva, nonostante la debolezza elettorale del SI.
Tra mille difficoltà e incomprensioni con gli alleati il 21 aprile i socialisti eleggono 7 Deputati e 5 Senatori.
Viene costituito il Governo Prodi che non vede la presenza di ministri socialisti anche se i compagni Albertini e La Volpe ricopriranno rispettivamente con pieno merito la carica di Sottosegretario ai Trasporti e ai Beni Culturali.
L'obiettivo dichiarato da Prodi e dal suo Governo e l'entrata dell'Italia in Europa e i programmi del centro sinistra saranno studiati in modo da permettere al nostro Paese di tagliare questo traguardo.
Accanto all'azione di governo la politica genera la cosiddetta Cosa 2, cioè il tentativo di D'Alema di dare vita, dal corpo stesso del PDS e senza una adeguata autocritica sulla sua storia passata e recente, ad una nuova formazione socialdemocratica.
L'ipotesi fallisce ma la questione socialista riacquisterà nuovo vigore, imponendo al SI il tema dell'unità dei socialisti e la fine della loro diaspora.
Il Consiglio Nazionale del SI del 22 luglio boccia qualsiasi ipotesi di confluenza nel PDS e ribadisce la volontà di costruire innanzitutto una nuova casa per tutti i socialisti.

1997
Sembra finalmente essere scoccato il tempo delle riforme istituzionali.
Maggioranza e opposizione sono concordi nel ritenere indispensabili la modernizzazione del Paese mediante una rivisitazione della Costituzione e la creazione di uno Stato federale. Nasce la Commissione Bicamerale e tra i suoi 70 membri Boselli caratterizzerà la presenza socialista in Commissione rivendicando l'impegno per la Grande Riforma degli anni '80 e il presidenzialismo.
Il governo Prodi affronta il difficile tema della riforma dello Stato Sociale ma i veti di Rifondazione Comunista e di larghi settori del PDS impediranno di porre le basi per un ripensamento del Welfare State italiano.
Il rapporto con Rifondazione diventa sempre più difficile anche sulla politica estera. Mentre i socialisti, assieme alla maggioranza e al Polo, votano la risoluzione che approva l'intervento italiano in Albania, Bertinotti e i suoi parlamentari esprimono la loro contrarietà.
Sono queste le avvisaglie del terremoto che da lì a poco colpiranno Prodi e il suo governo. All'interno di una situazione politica in perenne fibrillazione il SI imposta la sua politica per l'unità socialista e ribadisce l'intenzione di presentare liste autonome in occasione delle Elezioni Amministrative.
Esce il primo numero della nuova serie di Mondoperaio, diretto da Claudio Martelli e si avvia il processo di riavvicinamento tra il SI e il Partito Socialista guidato da Ugo Intini. Con le Elezioni Amministrative del 27 Aprile i socialisti rialzano anche elettoralmente la testa, ottenendo un lusinghiero 3,7% nonostante i risultati non del tutto positivi ottenuti a Milano e Torino dove le liste socialiste si erano presentate al di fuori dei poli. La presenza socialista sembra comunque procedere in modo credibile tanto da decidere di avviare in tutte le Regioni i comitati unitari per la Costituente Socialista (Centomila firme per l'unità).
Il 13 novembre il SI compie i suoi primi tre anni di vita e può contare su 40 mila iscritti e più di 100 Federazioni Provinciali.
Il compleanno cade a ridosso delle elezioni amministrative del 16 novembre dove le liste socialiste superano complessivamente il 5% e a coronamento di un anno particolarmente intenso viene annunciato il ritorno in edicola dell' "Avanti della Domenica".

1998
"Ridare voce ai socialisti, a tutti i socialisti".
Con questo impegno si apre il 1998 caratterizzato dalla Costituente dei Socialisti e dei Socialdemocratici che si tiene a Roma all'Hotel Ergife in gennaio.
SI, PSDI, PS, Laburisti Autonomisti e molte personalità della cultura socialista intendono dare vita ad un nuovo partito del socialismo italiano che rilanci i temi di una sinistra autenticamente riformista.
Il processo unitario che parte da Roma ha la sua naturale conclusione con le Assise Congressuali dei partiti che avevano dato vita alla Costituente.
A Fiuggi, dall'otto al dieci maggio, si pongono così le basi per dare vita allo S.D.I. - Socialisti Democratici Italiani - e dopo pochi giorni (24 maggio) il nuovo soggetto politico affronta con il nuovo simbolo un'importante scadenza elettorale.
Vengono infatti rinnovate centinaia di amministrazioni locali e i Consigli di alcune importanti Regioni.
Il risultato è così significativo che anche la tv di stato, che fino ad allora era stata particolarmente avara di riconoscimenti ai nuovi socialisti, sarà costretta a parlare dello SDI nel corso di una trasmissione ad essi dedicata.
Le contraddizioni del centro sinistra vengono al pettine, tanto da costringere Prodi e il suo governo a dimettersi dopo che Rifondazione Comunista e qualche franco tiratore faranno mancare la maggioranza alla Camera su problemi di politica economica.
In autunno nasce il Governo D'Alema e i socialisti pongono la questione della loro presenza al governo.
Angelo Piazza viene nominata, in qualità di tecnico, Ministro della Funzione Pubblica. La ritrovata visibilità fa sì che a Bologna dal 23 al 31 luglio si svolga la Festa Nazionale dell'Avanti che rappresenterà l'occasione per i socialisti di iniziare un confronto con il mondo politico.

1999
Dopo la caduta del Governo Prodi viene accantonata l'esperienza dell'Ulivo e tornano ad avere un ruolo privilegiato i partiti.
Ad incarnare questa stagione della politica italiana è il primo governo D'Alema che ottiene il voto positivo del Parlamento grazie non solo ai partiti del centro sinistra, ma anche del nuovo raggruppamento che fa capo a Francesco Cossiga (UDR).
I Socialisti caratterizzano il loro impegno parlamentare sui temi della difesa della laicità dello Stato.
E' infatti grazie alle iniziative socialiste se nel Parlamento non passerà la proposta di equiparare la scuola privata con quella pubblica e nel Paese si affronterà il tema della procreazione assistita.
Nella Legge Finanziaria varata in Ottobre viene inserita la proposta socialista della diminuzione dell'IRPEF sulla prima casa.
Ma sicuramente il 1999 è caratterizzato da tre appuntamenti.
Il 2 marzo a Milano si svolge il IV° Congresso del Partito Socialista Europeo e Boselli pone ai congressisti il problema umano e politico del caso Craxi. Si fa strada la necessità di dare vita ad una Commissione Parlamentare che indaghi sui casi di corruzione politica.
Il 13 giugno gli italiani sono chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento Europeo.
Lo SDI ottiene il 2,3% ed elegge 2 parlamentari europei (Boselli e Martelli).
Sicuramente gli sforzi profusi dal '93 al '99 avrebbero meritato altro risultato e il modo di riprendere con forza i temi del riformismo socialista in Italia vengono così affrontati nel corso del I° Congresso Nazionale dello SDI che si svolge il 10-11-12 dicembre a Fiuggi.
Boselli pone all'attenzione politica la questione dell'inadeguatezza del Governo D'Alema e la necessità del suo superamento.
Il Congresso approva la decisione di uscire dal Governo e di astenersi assieme all'UPR di Cossiga e il PRI di La Malfa, con i quali si intende collaborare per creare un nuovo raggruppamento.
L'esperienza del "Trifoglio" avrà in verità vita breve ma servirà comunque a far prendere coscienza al centro sinistra che se si vuole competere con il Polo, uscito nettamente vincente alle Elezioni Europee, è opportuno che a guidare la coalizione non sia un postcomunista.

2000
Il voto di astensione dello SDI al governo D'Alema è vincolato all'istituzione della Commissione parlamentare su "Tangentopoli".
La Commissione dovrà indagare sui motivi politici che generarono lo scandalo delle tangenti. E' evidente che con la Commissione andrà anche rivisto il ruolo di Craxi nella politica italiana.
Ma Bettino Craxi muore il 19 gennaio in Tunisia ad Hammamet.
Ai funerali, ai quali parteciperà anche una delegazione del governo italiano, parteciperanno migliaia di socialisti.
Qualche giorno dopo a Roma a Piazza Navona Craxi viene ricordato da tanti militanti mentre il Parlamento , in riunione congiunta e in modo solenne , ne ricorderà l'azione politica e l'impegno di statista.
Lo SDI affronta la campagna elettorale del 16 aprile.
Vengono rinnovati 15 Consigli Regionali e i Socialisti Democratici Italiani presentano ovunque il loro simbolo eleggendo 23 consiglieri Regionali.
Il centro sinistra subisce però una netta battuta d'arresto e D'Alema, pesantemente sconfitto da Berlusconi si dimette.
Il nuovo Governo viene affidato a Giuliano Amato e i socialisti vi entrano a pieno titolo con Ottaviano Del Turco al quale viene affidato il dicastero delle Finanze, mentre Intini e Schietroma vengono nominati Sottosegretari agli Esteri e agli Interni.

2001
Il 2001 è caratterizzato dall'appuntamento elettorale del 13 Maggio.
Nelle Elezioni Politiche nazionali si afferma la Casa delle Libertà.
Berlusconi ritorna così al governo del Paese.
I suoi slogans (meno tasse, più sicurezza, più federalismo, più infrastrutture) fanno breccia sull'elettorato italiano.
Il Centro destra conquista il 45,4% dei voti, mentre l'Ulivo, guidato da Francesco Rutelli, si ferma al 43,7%.
A differenza del centro destra che si presenta compatto all'appuntamento elettorale, il centro sinistra si divide tra Ds, Margherita, SDI, Verdi, Comunisti Italiani da una parte e Rifondazione Comunista e Lista Di Pietro che corrono invece da sole sia nella quota maggioritaria che nel proporzionale. Lo SDI, allo scopo di superare lo sbarramento del 4% nella quota proporzionale, si allea con i Verdi, dando vita alla lista del Girasole. L'esperienza risulta non essere positiva.
La lista raggiunge infatti il 2,2%.
Nella quota maggioritaria, comunque, i Socialisti eleggono 15 Parlamentari e tra questi i veneti Giovanni Crema e Franco Grotto.
Inevitabilmente si apre nella coalizione una riflessione sui motivi della sconfitta. I Socialisti sottolineano in particolare, nel corso del loro Consiglio Nazionale convocato per analizzare i risultati elettorali, la necessità di riprendere la costruzione politica della Casa dei Riformisti.
Una delle principali motivazioni della sconfitta, afferma Boselli, va ricercata nei limiti culturali della sinistra, nella sua incerta maturazione, nelle divisioni interne. Nonostante le buone cose fatte, continua Boselli nella sua relazione al Consiglio Nazionale, il centro sinistra non è riuscito ad essere più incisivo sul piano della crescita della competitività delle imprese né su quello della coesione sociale.
Anche i Socialisti non sono esenti da errori e all'interno del partito si apre una discussione sul futuro del riformismo socialista che avrà come naturale sbocco la convocazione del II° Congresso Nazionale.
Il resto è storia di oggi e di domani.

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