VILLARI: MA E’ PROPRIO NECESSARIO CHE SI DIMETTA?
21 novembre 2008
La politica italiana è da una settimana bloccata sul caso Villari. Siamo veramente in un paese strano. Villari è più importante della crisi e di qualsiasi altro problema. Adesso in coro chi lo ha eletto e chi non lo ha eletto gli chiedono di dimettersi. Berlusconi voltagabbana, come sempre, prima lo elegge e adesso gli chiede di andarsene. Fini e Schifani: due sepolcri imbiancati. Il Pd letteralmente nel caos, alla paranoia. Lo espello, come chiede Di Pietro, o non lo espello? Poi lo espello, ma dal gruppo, e non dal partito. Ma ci sono anche i difensori, quelli che dicono che Villari deve rimanere al suo posto e ricordano come il Pd di oggi sia esattamente uguale al Pci di quarant’anni fa, che espelleva la Rossanda, Magri e vent’anni prima Ignazio Silone. La maggioranza del Pd dice: “Villari è un pidocchio”, come Togliatti, ci ricorda l’amico Biagio De Giovanni, che quando espulse Cucchi e Magnani disse: “Pidocchi nella criniera di un cavallo di razza”. Ma noi socialisti lo sappiamo: Togliatti era molto avanti, sapeva che prima o poi il pidocchio finiva nella criniera del cavallo di Viale Mazzini: la RAI.
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