UNITÀ, ALTERNATIVA ALLA SCISSIONE. Invertiamo la tendenza di Davide Valia
24 febbraio 2017
Nell'ultimo ventennio abbiamo assistito ad una degenerazione della qualità
della Politica, in quanto a capacità di interpretare e anticipare i problemi, i
bisogni, le esigenze del nostro Paese. I forti interessi corporativi e non i bisogni reali del Paese, hanno lasciato
spazio ai poteri forti e all'alta finanza, i quali hanno influenzato e
veicolato anche da fuori confine, le scelte del Governo ed i conseguenti
cambiamenti del Sistema Paese.
Renzi ed il PD di oggi (PDS e DS ieri), maggiori artefici e responsabili di tutto
questo, hanno consentito e agevolato questa infiltrazione e questi condizionamenti.
Ne sono derivate decisioni e azioni di Governo che hanno anestetizzato un Sistema
ed un Paese. Al risveglio però ci siamo ritrovati più deboli
democraticamente, più poveri, più insicuri e più vulnerabili.
Siamo in presenza di un Sistema Politico non più credibile, che non ha cure
né anticorpi per difenderci dal virus e per ridarci una linfa vitale.
I cittadini si sono allontanati dalla politica (o meglio la politica è distante
dal cittadino) e dalla partecipazione alla Cosa Pubblica. Il malcontento
popolare è tale che nulla viene perdonato alle forze tradizionali (di maggioranza)
mentre tutto viene perdonato alle forze antisistema che acquisiranno voti, pur
affondando nella cattiva
amministrazione.
I cittadini non capiscono le beghe interne al PD che, in crisi profonda, sta implodendo.
Un partito nato dalla fusione di partiti e persone che hanno rinnegato la loro
(fallimentare) storia e si sono uniti per fame di potere e non certo per
un progetto politico per il futuro.
Un partito che, pur aderendo all'Internazionale Socialista, non ha mai promosso
e attuato le Politiche Socialiste.
Noi Socialisti, assopiti da una debolezza elettorale, oltre che da piccoli interessi
di spazio di potere, esercitati dai vari segretari che si sono alternati
nell'ultimo decennio, abbiamo smesso di confrontarci per progettare e produrre
idee e soluzioni alle esigenze di una Società che cambiava, preferendo anche
noi dibattere di equilibri di potere. Non ci siamo resi conto di quanto questo
dibattito sia stato sterile e ridicolo, ma soprattutto incompreso dal Popolo,
che poi ci deve dare fiducia e consenso (che abbiamo perso da anni).
Ora abbiamo l'esigenza di assumerci la responsabilità di ripartire a parlare di
Paese, di Cittadino, di Sviluppo, di Democrazia.
In estrema sintesi DOBBIAMO RIPARLARE DI SOCIALISMO.
Dobbiamo parlare di UNITÀ SOCIALISTA, che è esattamente
l'opposto di SCISSIONE.
Dobbiamo difendere le scelte politiche, sia in campo nazionale che in campo internazionale, di Bettino Craxi, uno dei più grandi statisti che ha
avuto la nostra Repubblica.
Non possiamo permettere a nessuno di mistificare quel periodo storico, quando
gli stessi poteri (criminali!) economici, politici e giudiziari, che oggi hanno
assunto "il comando" del Paese, hanno operato per eliminarlo dalla
scena politica.
Oggi gli artefici di quella operazione, rappresentano un reale rischio per la
nostra democrazia e per la nostra crescita.
Dobbiamo parlare di un sistema economico o modello che rispecchi il significato
di SOCIALE, cioè che pensa a TUTTA la popolazione.
Dobbiamo parlare di Giustizia in quanto certezza del diritto, senza vergogna.
Dobbiamo parlare di Lavoro, quale espressione più alta della persona, promuovendo
politiche di piena occupazione.
Dobbiamo lavorare in direzione dell'Uguaglianza di tutti i cittadini sul piano
economico, sociale e giuridico.
Dobbiamo rimettere in discussione alcune leggi che hanno indebolito la Politica
nelle sue varie articolazioni.
È una strada tortuosa che richiede grande coraggio e responsabilità.