UNA VICENDA ESEMPLARE di Alberto Benzoni
28 marzo 2018
Cominciamo dal principio. Da una spia russa passata
all'Occidente, scoperta e arrestata dagli stessi russi; per poi essere liberata
attraverso uno scambio ( spia non mangia spia) per rifugiarsi nella campagna
inglese senza lasciare tracce di sé. E senza fare nulla (che so visite
improvvise a Londra, incontri con individui sospetti), almeno a quanto ci viene
raccontato dagli stessi inglesi, per giustificare attenzioni o preoccupazioni
particolari.
Continuiamo con il seguito. E cioè con il fatto che l'Orso russo, così potente
da influenzare e alterare la vita politica e sociale in tutto l'orbe
terracqueo, manda per eliminare un pericolo a sua avviso grave, degli agenti
sprovveduti (o deviati nel senso pieno del termine) al punto tale di essere
incapaci di eliminare il loro bersaglio e, soprattutto, di lasciare in bella
vista la loro firma sull'attentato, con l'uso di un gas che tutti sanno essere
stato prodotto in Russia.
Succede poi che il governo britannico reagisca con violenza: al punto di
chiedere a Mosca di dare spiegazioni entro una settimana, altrimenti... Succede
che il governo russo nell'impossibilità di dimostrare la propria innocenza in
un contesto in cui fa fede la presunzione di colpevolezza, dia l'unica risposta
possibile nelle circostanze date: dichiarare la propria estraneità al fatto e
chiedere un'inchiesta internazionale sul medesimo. E succede che il governo
inglese si rifiuti di prendere in considerazione questa proposta, chiedendo
solidarietà all'Occidente nelle misure di ritorsione che sta predisponendo. E
succede che questa richiesta sia accompagnata (ma questa, s'intende non è
interferenza) da forti pressioni non solo da parte di Londra ma anche, e
soprattutto, di Washington.
E accade, infine, che, a questa richiesta i 27 paesi Ue rispondano in modo
differenziato: 14 soltanto dicono di sì e, all'interno, di questi si va da
quelli che sono giunti a cacciare gli ambasciatori e quelli che, come l'Italia,
hanno allontanato solo due persone (magari l'usciere e sua moglie) magari
informandone preventivamente Mosca...
La morale o le morali della vicenda traetele voi.
Io ne traggo una sola, che riguarda il nostro paese. Solo poco tempo fa abbiamo
chiesto solidarietà all'Europa nella vicenda migranti: una solidarietà che ci
era dovuta ma che non abbiamo avuto. A dimostrazione dell'esistenza di
un'Europa a due velocità: prontissima nel venire incontro agli interessi e alle
richieste di alcuni, sorda nei confronti degli altri, a costo (vedi Catalogna)
di tradire i suoi principi fondativi.
In questo quadro i nostri dirigenti hanno scelto di dire sì a Lorsignori,
sperando che fosse per finta; e di conseguenza hanno subito, pensando che fosse
per finta, una serie infinita di umiliazioni e di sconfitte, a partire dalla
scarsissima considerazione di cui è oggetto il nostro paese.
PS "Ma, mi si dirà queste cose le dice Salvini. E allora? Nel dire la
verità non c'è nulla di scandaloso; scandaloso, semmai è il silenzio della
sinistra