Un nuovo Non Expedit referendario. Ruini: astenersi contro i Referendum. - Martedì, 18 Gennaio 2005

21 gennaio 2005

Un nuovo Non Expedit referendario. Ruini: astenersi contro i Referendum. - Martedì, 18 Gennaio 2005

Ruini ha preso atto delle decisioni della Consulta in tema referendario, "al di là dei non pochi interrogativi e perplessità che esse possono legittimamente suscitare". "Non cambiano però, e non possono cambiare - ha aggiunto il presidente dei vescovi italiani - la valutazione e la posizione che abbiamo ripetutamente espresso riguardo a questa legge, che sotto diversi e importanti profili non corrisponde all'insegnamento etico della Chiesa, ma ha comunque il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali, in una materia in cui sono in gioco la dignità specifica e alcuni fondamentali diritti e interessi della persona umana". Malgrado l'avversità della Chiesa, Ruini ha comunque assicurato che questa darà il suo contributo "affinché la campagna referendaria si svolga in forme serene e rispettose, e al contempo attente all'obiettiva gravità dei problemi". "A tal fine - ha aggiunto - auspichiamo e chiediamo che le diverse posizioni abbiano ciascuna spazio adeguato sui mezzi di comunicazione, specialmente su quelli di maggiore diffusione". Il presidente della Cei ha trattato poi altre due vicende che hanno monopolizzato il dibattito politico degli ultimi mesi, la legge finanziaria e il disegno di legge sulla prescrizione, meglio conosciuto come norma salva-Previti. Riserve sulla prescrizione. C'è il sospetto che sia una legge "ad personam". Ha "sollevato diffuse perplessità - ha ricordato il cardinale - il disegno di legge che, insieme ad altre disposizioni certamente utili, abbrevia i termini della prescrizione, per il sospetto che il provvedimento abbia di mira situazioni di singole persone". Finanziaria. Anche sul tema della manovra economica i vescovi italiani non nascondono il loro disappunto nei confronti del governo. "Sul versante del sostegno alle famiglie - ha spiegato Ruini - alcune misure sono senza dubbio apprezzabili, in particolare le deduzioni per i familiari a carico, sebbene decrescenti fino ad azzerarsi oltre una determinata soglia di reddito. I criteri impiegati rimangono però poco idonei a perseguire quella politica organica a favore della famiglia e quella giustizia fiscale che sarebbero invece promosse dall'adozione del 'quoziente familiare'"

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