UN INTERVENTO DI FRANCO GRILLINI Capolista della lista civica laica e socialista per le elezioni regionali dell’Emilia Romagna
28 dicembre 2014

Una società finalmente libera dall’eccesso burocratico e normativo; una struttura dello Stato e della Regione Emilia-Romagna più semplice, trasparente e partecipata; laicità assoluta, come principio generale e come esigenza propria di una società multiculturale; creazione di posti di lavoro attraverso investimenti pubblici che incentivino l’uso delle nuove tecnologie e favoriscano il rientro di chi aveva delocalizzato, un'ambiente più vivibile e capace di superare l'era del petrolio inquinante.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi per i quali mi sono candidato al Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna e, assieme ai Verdi, al Partito Socialista Italiano, a Scelta Civica, abbiamo dato vita a Emilia-Romagna Civica, una aggregazione che vede unite forze politiche e movimenti che hanno molto in comune, a partire dall’adesione senza tentennamenti ai principi costituzionali di laicità e uguaglianza.
Da tanti anni sono attivo nei movimenti per i diritti civili, in particolare perché vengano riconosciuti uguali diritti a gay, lesbiche, transessuali, trovando sempre vicini in questo impegno i partiti e le aree culturali che hanno dato vita a Emilia-Romagna Civica.
Fine vita, diritto delle donne all’interruzione della gravidanza, legalizzazione delle droghe leggere, matrimonio per le persone omosessuali: è bene che in Consiglio regionale non manchi una presenza laica come la nostra, pungolo per altri partiti e movimenti politici che vedono al loro interno la convivenza tra idee laiche e altre di ispirazione clericale le quali frenano riforme e cambiamenti legislativi che nelle società sono già maturi da tempo.
Le società libere, poco burocratizzate, rispettose delle identità e delle scelte individuali sono anche quelle con i più alti tassi di crescita e di benessere diffuso.
In parte l’Emilia-Romagna già risponde a questi standard, ma deve e può fare di meglio, favorendo uno sviluppo sostenibile che vada nella direzione di riqualificare i territori mettendo in sicurezza i sistemi idrogeologici, portando nuova qualità urbana, investendo nelle reti veloci e nel collegamento tra i numerosi centri di eccellenza attivi in regione.
Inoltre, va favorito il rientro di chi ha delocalizzato le proprie attività e ora, di fronte ai costi trasportistici e alla scarsa specializzazione di altre zone di produzione, stanno valutando se sia opportuno reinsediarsi in Italia.
Mentre la laicità costituisce la strada maestra per la modernizzazione sociale e civile del paese, lo sviluppo delle nuove tecnologie è fondamentale per la sua modernizzazione produttiva. Nei prossimi 10 anni il 90% dei lavori e delle imprese avrà a che fare col digitale, materia di cui mi sono occupato spesso in Consiglio regionale. Si tratta di garantire la diffusione della banda ultralarga e del WIFI libero e gratuito coma già avviene massicciamente nelle democrazie più evolute.
Lenin diceva che il socialismo è il soviet più l'elettricità, io dico che una democrazia libertaria è internet più la laicità dello Stato, ovvero l'assoluta libertà di ognuno di noi dalla nascita al fine vita.