TRASVERSALITA' DEL MOVIMENTO M5S, FORZA O DEBOLEZZA? di Simone Chiodo
08 aprile 2013
Le ultime elezioni hanno creato un clima di attese e paure che l'Italia non conosceva da almeno 20 anni. L'affermazione del M5S ha cambiato la geografia politica ed aprirà un nuovo corso storico. Il movimento basa il suo consenso su la forza di un leader che oggettivamente riesce a trascinare il suo pubblico trasformandolo in elettore attraverso la rete. Il linguaggio e l'atteggiamento di Grillo risvegliano paure e memorie antiche, ma gli italiani non sono nuovi hai Savonarola e seguono la corrente in massa, terminando spesso il percorso politico con un falò oppure in piazzale Loreto. Il programma del movimento e' carico di ovvietà, solo la cieca perseveranza della politica recente ha permesso a tali idee di attecchire in numeri consistenti. La stagnazione della classe politica incapace di liberarsi di corruzione e negata all'assunzione di responsabilità è l'infiammabile che Grillo utilizza per scaldare le folle. La situazione ricorda l'Italia liberale di Giolitti del secolo scorso dove l'accanimento del potere nel trovare soluzioni hai problemi sociali ed economici portò alla nascita ed alla crescita del fascismo. Che in fine prese il potere su legittimo incarico del re Vittorio Emanuele . In molti hanno tracciato questo tipo di analisi e il confronto con il fascismo irrita non poco il leader ed una parte degli eletti ed elettori del movimento 5S. Il tentativo di congelare le uscite pubbliche dei deputati e di creare un gruppo parlamentare eterogeneo e' la vera debolezza del movimento. Se questo tentativo andrà a buon fine il movimento diventerà troppo verticistico, tutto sarà deciso da Casaleggio e Grillo e questo creerà qualche dissapore tra gli elettori e gli eletti che già comincia ad emergere. Del resto il movimento cerca di affermarsi attraverso una trasversalità ideologica per rompere la divisione tra destra e sinistra . Una operazione del genere e' davvero possibile ? Vi sono esempi facili per passare questa divisione, certo aumentare la disponibilità della rete può passare per trasversale o il risparmio energetico. Ma difronte a temi etici come le coppie di fatto, la laicità della scuola, i diritti agli omosessuali, l'uso della etereologia come si comporteranno i parlamentari delle 5 stelline, tenere insieme le anime nere e rosse del M5S, sarà possibile ? Del resto i candidati del M5S si sono appropriati con disinvoltura di personaggi storici che vanno da Calamandrei a Pertini per approdare a casa Paund fino alle agghiaccianti dichiarazioni della Lombardi ( capo gruppo dell'M5S alla camera ) che giustificava il primo fascismo come carico di buoni propositi. Le risposte non sono mancate in rete ricordo solo la distruzione delle camere del Lavoro e l'uso obbligatori del " digestivo olio di ricino " per gli oppositori dei "folcloristico" fascismo . Ancor più stridente il suo tentativo di ritrattazione dove emerge una superficialità ed banalità che sconcerta, in vista del suo esordio in parlamento una lettura della dichiarazione di Matteotti dopo le elezioni del 1924 potrebbero essere utili. Sull'Europa si giocherà gran parte del consenso del M5S, oggi con facilità si prospetta l'uscita dall'Euro o la fine della TAV ( per quanto progetto irrazionale ) come liberazione dai vincoli economici, senza ricordare che gli stessi patti ci proteggono da bufere economiche altrettanto gravi e da scenari di guerra reale che in un processo di isolamento non sono poi così ipotetici. Per i 5 stelle il tempo delle scelte si avvicina e con esso i problemi non potranno più esser solo slogan ed insulti, la complessità degli argomenti andrà condivisa almeno internamente. A giudicare dal candore di alcuni eletti una implosione stellare non è poi un'ipotesi tanto fantasiosa. L'idea che la rete possa trasformarsi in strumento unico di democrazia e' un altro dei temi caldi tanto cari ai 5 stellini ignorando che il controllo diverrebbe complesso ed aggirabile e che una parte della popolazione rimarrebbe esclusa. Di fatto questo l'uso del web democratico per le scelte sarebbe la negazione della democrazia stessa. Simone Chiodo.
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