SULLA ASSEMBLEA DEL TEATRO BRANCACCIO di Felice Besostri
18 giugno 2017
L''assemblea del Brancaccio era molto centrata sull'Italia e gli unici accenni al quadro sovranazionale era il solito riferimento alla sinistra di successo nell'ordine Podemos, Mélenchon, Linke, Syriza ( quest'ultima non è più un'icona). Della Francia non si è parlato. Nel mio intervento, non pronunciato per ragioni di spazio vi era un passaggio, che trascrivo:
"Le ultime elezioni francesi, le presidenziali, ma ancora di più le legislative di domenica scorsa, 11 giugno, devono essere intese come un campanello dall’allarme (per la prima volta hanno votato in meno del 50%), cioè allontanando dalle urne la maggioranza degli elettori, è possibile inventare un movimento politico, che conquisti la maggioranza di un Parlamento, tanto più artificialmente amplificata, quanto più il sistema elettorale è maggioritario. Ovviamente non basta un leader nuovo, intelligente e con presenza mediatica, occorrono anche soldi, tanti soldi e troppi soldi di provenienza, da chi ne ha, sono incompatibili con una vera democrazia. Da qui l’entusiasmo anche in Italia per Macron, che ci sbarazza dell’antinomia destra/sinistra, a favore di quella più funzionale al potere tra responsabili ed estremisti, tra europeisti e populisti.". Le preoccupazioni sono aumentate con il secondo turno delle legislative con un'astensione salita al 56,6%. Il sistema maggioritario nasconde il consenso reale. La distorsione maggiore avviene con il premio di maggioranza al Porcellum ovvero al ballottaggio dell'Italikum, se grazie agli avvocati antitalikum, che ho avuto l'onere e l'onore di coordinare, non avessero ottenuto la dichiarazione di incostituzionalità del premio di maggioranza, prima delle elezioni. Nei sistemi maggioritari, britannico o francese, almeno c'è l'obbligo di conquistare la maggioranza assoluta collegio per collegio, uno per uno.Ma se rappresenti meno del 15% degli aventi diritto dovrai tenerne conto e il tuo peso politico, anche internazionale, ne risente. E' un problema di cultura politica, il cemento a sinistra da più di 25 anni è rappresentato dall'anti-berlusconismo e dall'anti-renzismo, fatto che non aiuta ad ampliare gli orizzonti mentali. Sempre nell'intervento scrivevo: "Una volta i liberali erano cosmopoliti, i democratici cristiani universalisti e la sinistra, socialista e comunista, internazionalista. Tutto questo si è perduto e se lo spazio dove estendere il nostro sguardo si riduce ai nostri orticelli, da quegli orizzonti, troppo angusti, non vedremo mai sorgere alcun sole dell’avvenire, nemmeno una fiammella di speranza."
E'indicativo che siamo nel paese dove la terza strofa di Bandiera Rossa non la canta più nessuno : "Avanti popolo non più frontiere/ stanno ai confini rosse bandiere".
Non c'è un ragionamento sullo stato complessivo della sinistra. I successi delle formazioni alla sinistra dei partiti del PSE, nascondono il fatto che la somma dei voti delle sinistre è inferiore a quella dei soli socialisti quando erano il partito leader a sinistra: meditiamo.
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