SOCIALISTI di Roberto Biscadini del 10 agosto 2019
10 agosto 2019
Vedo finalmente crescere nel mondo socialista, nell'area pur
divisa di tanti socialisti, la consapevolezza della gravità della situazione. E
la volontà di non buttare al macero la nostra esperienza e la nostra capacità
storica di stare sul pezzo nei momenti più difficili. Un segnale positivo che
lascia ben sperare, sia perché proprio questa crisi potrebbe aiutare a riunire
coloro che per tanti anni sono stati divisi, ma soprattutto perché potrebbe
venire proprio dalla cultura socialista e dal largo mondo "normale"
della storia democratica la risposta adeguata per affrontare l'eccezionalita
del momento.
Infatti l'eccezionalità del momento richiede risposte eccezionali quanto
semplici e concrete. Una consapevolezza che vedo crescere da più parti che non
deve andare dispersa.
La prima risposta da dare è evitare in tutti i modi che Salvini l'abbia vinta.
Se ha aperto una crisi di governo per capitalizzare attraverso il voto il
consenso che i sondaggi gli attribuiscono, bisogna in tutti i modi evitare di
andare ad elezioni e trovare in parlamento, parlamentarizzando la crisi, una
maggioranza in grado di travalicare questa fase. La prima sconfitta Salvini la
deve subire impedendogli di fare ciò che vorrebbe.
La seconda risposta riguarda la necessità di costruire in poco tempo, prima
delle prossime elezioni, un'alternativa credibile al disastro istituzionale e
politico che dalla seconda repubblica ci ha portato fin qui, sulla soglia del
baratro. Per evitare di mettere il paese nelle mani (nuovamente) di una
pericolosissima destra nazionalsovranista. Pronta a tutto. Fino al punti di
sacrificare le nostre libertà e la nostra democrazia. Uno spazio che Salvini si
è preso per gli errori della cosiddetta sinistra, nella disattenzione del
cosiddetto mondo "democratico" e perché nessuno, per egoismi di
bottega, si è posto il problema di costruire una vera alternativa.
Infine bisogna poter contare da subito sullo sforzo generoso e intelligente di
tanti affinché, a partire dalla capacità dei socialisti di essere più uniti, si
possa costruire insieme a tanti altri, laici e cattolici, un offerta politica
nuova per tutti coloro che non vogliono rimanere nell'astensione o non si
riconoscono nelle attuali formazioni della sinistra. A partire da una
considerazione semplice: il Pd non é più in condizione da solo di rappresentare
quel popolo che tradizionalmente di sinistra o democratico ha abbandonato quel
campo per mille delusioni. Certo del Pd o meglio di un Pd diverso, capace di
non ripetere i tanti errori del passato, non se ne potrà fare a meno, ma non
può essere l'unico riferimento del campo democratico largo di cui il paese,
proprio in questo momento, ha bisogno. Occorre un'altra forza in campo, un
altra lista, io dico, a forte specificità socialista, ma non solo di socialisti
e non solo socialista, in grado di rappresentare un'alternativa per i tanti che
non vogliono trovarsi davanti la necessità di scegliere o Pd o M5s.
Una forza politica, non ancora un partito, una lista, che scende in campo per
difendere valori forti e consolidati. Ma anche in grado di dare una risposta
concreta ai tanti ritardi che sono stati accumulati, per difendere diritti
fondamentali, a partire da quello del lavoro, che già sono stati fortemente
compromessi. Valori democratici. Un'alternativa morale alla barbarie, per
difendere il diritto principale, quello di potersi liberare dei propri
governanti senza bisogno di spargimento di sangue.
Io ci sono, altri sono convinto che ci saranno.