SOCIALISTA E PAPÀ DELL’INSUBRIA VALCAVI CREDEVA NELL’ITALIA UNITA, da La Provincia di Varese, del 30 aprile 2010
24 maggio 2010
«Valcavi ultimamente mi confidò spesso di essere impaurito da alcune dichiarazioni contro l’unità nazionale che per lui era un valore assoluto e intoccabile». Luigi Barion, presidente dall’associazione «Varese per l’Italia - 26 maggio 1859» traccia il suo ricordo dell’avvocato Giovanni Valcavi, scomparso due giorni fa a Varese.
Il grande giurista, ex presidente dell’ospedale di Varese e della Banca Popolare di Luino, tra i padri fondatori dell’università dell’Insubria, nell’ultimo anno aveva assunto la presidenza onoraria dell’associazione impegnata nelle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Barion, insieme al rettore dell’università varesina Renzo Dionigi, al senatore Antonio Tomassini e al presidente dell’ordine degli avvocati di Varese Sergio Martelli, questo pomeriggio ricorderà l’avvocato in occasione del funerale, alle 14, in basilica di San Vittore. «L’ultimo grande applauso pubblico gli è stato attribuito alla serata sui “Garibaldini varesini nell’impresa dei Mille”» dice Barion, rammentando l’amicizia di lungo corso: «Per una ventina d’anni, tutti i sabato pomeriggio, ci siamo incontrati per una chiacchierata nel mio negozio di numismatica. La nostra fu amicizia vera, disinteressata, a differenza di quella che per lui aveva una certa alta borghesia. Mentre il popolo varesino gli voleva bene per quello che aveva fatto per la città e per la sua generosità spesso nascosta».
Barion ricorda il giorno in cui lo convinse ad accettare l’incarico di presidente del comitato per le rievocazioni della battaglia di Varese: «Mi rispose ironicamente: “Obbedisco”.
Ci aiutò molto. È stato una grande personalità».
Anche Giuseppe Nigro, segretario della Federazione Psi Varese, ricordando il «Giovanni Valcavi socialista riformista» che «ha testimoniato la sua fede socialista fino alla fine», definisce il suo ultimo impegno per le celebrazioni dell’anniversario dell’unità d’Italia «l’ultimo regalo che ha fatto ai varesini». «Valcavi era un uomo buono – dice Nigro - un socialista umanitario, ci mancherà»
Il rettore dell’università dell’Insubria Renzo Dionigi ricorda la sua «profonda amicizia» con l’avvocato Valcavi, riconoscendo innanzitutto che «fu una delle persone che più di ogni altra ha voluto a Varese l’università, ci ha aiutato a superare tante difficoltà, ci è stato vicino dalla prima gemmazione da Pavia fino ad oggi, tanto da aver istituito recentemente l’omonima fondazione per favorire l’attività didattica e la ricerca.
Non a caso, alcuni anni fa l’ateneo gli ha conferito la Rosa Comacina. Si aggiunge anche il ricordo di un grande studioso, soprattutto nel diritto monetario, una disciplina trascurata di cui fu tra i primi promotori».