SI AL REFERENDUM, SI AL PROPORZIONALE di Roberto Biscardini da JobsNews del 12 ottobre 2019
12 ottobre 2019
Un parlamento di codardi, solo
preoccupato del giudizio degli elettori, ha votato con una maggioranza
bulgara la riduzione dei parlamentari.
Con quale motivazione? Nessuna, salvo la "bufala" dei 5stelle, quella
della riduzione dei costi della politica. Motivazione facilmente
contestabile. D'altra parte se la questione fosse la riduzione dei costi
della politica perché dovrebbe essere il parlamento il primo bersaglio?
Viceversa se la questione fosse la riduzione dei costi del parlamento perché
non tagliare gli emolumenti anziché il numero dei parlamentari?
Quindi solo per viltà è passata la proposta dei 5stelle. E sempre per viltà
sembrerebbe che nessun partito abbia il coraggio di promuovere il referendum
per rimettere nelle mani dei cittadini la decisione finale. Ma non è detto che
ciò che demagocicamente si pensa sia popolare, lo sia veramente. Quindi il
referendum sa da fare e molti di noi socialisti siamo pronti a sostenerlo per
una serie di ragioni.
Primo perché è proprio nella logica del dettato costituzionale che ogni riforma
costituzionale sia sottoposta, dopo il voto delle Camere, al giudizio dei
cittadini.
Secondo perché il dibattito che si aprirebbe, sia nella fase di raccolta delle firme
sia nei mesi successivi, consentirebbe di approfondire i termini veri della
questione.
E la questione è il parlamento e il ruolo che gli si vuole ancora assegnare o
togliere.
Non ci vuole molto per capire che, aver messo al centro dell'attenzione la
questione del numero dei parlamentari, significa che per i grandi partiti, di
destra e di sinistra purtroppo, la prima istituzione da sacrificare sia
appunto il parlamento.
Ma è proprio questo che vogliono i cittadini? Non credo.
Il numero dei parlamentari non è un tabù, ma a condizione di collocarlo in
un quadro di riferimento costituzionale complessivamente chiaro. E
cioè salvaguardando comunque le sue prerogative e quelle dei parlamentari in
quanto unici rappresentanti del popolo.
Faccio solo un esempio. Se la riduzione dei parlamentari fosse stata da
subito accompagnata da una proposta secca a favore di una legge elettorale
proporzionale senza sbarramenti e con le preferenze, a garanzia del diritto del
cittadino di scegliere il proprio partito e il proprio rappresentante, allora
la questione avrebbe assunto tutto un altro significato.
Ma come già appare, la viltà dei partiti maggiori sembra voler andare nella
direzione della riscoperta di tutto il ciarpame propagandistico della Seconda
repubblica.
Invece del proporzionale, si torna a parlare di un sistema elettorale per rafforzare
il governo e non il parlamento. Risorgono il maggioritario e il bipolarismo, e
magari anche le liste bloccate per impedire ai cittadini di scegliere i propri
rappresentanti. Con ciò il degrado sarà totale e ne usciremo sconfitti tutti.
Ma la vedo male anche per il PD, i 5stelle e tutta l'attuale coalizione di
governo, che pensa di vincere con il maggioritario, non mettendo in conto che
proprio con quel sistema sarà difficile sommare i voti.
Insomma, non vedo altra scelta per salvare questa democrazia se non andare al
referendum confermativo, chiedere alla maggioranza di scoprire le carte sul
sistema elettorale e iniziare da subito una battaglia per il proporzionale.