SENZA COMMENTI di Alberto Benzoni
29 dicembre 2016
Trump ha costituito un governo formato da banchieri, petrolieri, militari
ansiosi di ritornare ai vecchi tempi della guerra fredda e delle spedizioni
punitive.
All'interno della Nato si stanno studiando, lungo l'asse Polonia-paesi baltici-
Washington, scenari di guerra calda contro l'orso russo
La nuova amministrazione medita: la rimessa in discussione della presenza
americana all'Onu; la denuncia dell'accordo sul clima ( "il riscaldamento
globale se lo sono inventato i cinesi"); la
ripresa della rincorsa al nucleare; la denuncia dell'accordo con Teheran
tornata ad essere il "nemico da abbattere"; la richiesta agli stati
europei di raddoppiare le loro spese per la difesa.
Netanyahu sospende le relazioni diplomatiche con i
paesi che si permettono di sostenere, all'Onu, una condanna degli insediamenti
all'ordine del giorno da decenni. Questo, mentre il nuovo ambasciatore
americano a Gerusalemme, "capitale eterna d'Israele", dichiara che i
sostenitori dei "due popoli due stati", sono dei kapò.
Dalla Polonia all'Ungheria, dalla Turchia
all'Egitto si moltiplicano a dismisura e senza limiti le violazioni dello stato
di diritto.
In tutta l'area mediorientale, i vari stati in
conflitto, tra di loro o al loro interno, voltano tutti le spalle all'Occidente
e, in particolare, all'Europa.
In Libia, il governo benedetto dall'Onu e
dall'Europa sta per essere travolto da milizie sostenute dall'Egitto.
Per il terzo anno consecutivo, il commercio
internazionale cresce a ritmi estremamente bassi e inferiori a quelli del Pil.
In ogni parte del mondo ( a dircelo è l'Ispi, nelle
sue previsioni per il 2017) l'ordine internazionale costruito o immaginato dopo
il crollo del muro di Berlino è in frantumi, grazie anche all'impazzimento del
suo stato-guida; e non per modificarsi in qualcos'altro ma per dar luogo ad un
disordine incontrollabile.
Il ciclone si avvicina e sta per abbattersi
sull'Europa: per travolgere un sistema costruito faticosamente nel corso di
decenni e basato sul binomio pace/sicurezza, sulla libertà e sui diritti di
cittadinanza.
Ma, allora, l'Europa che fa ? Come reagisce ? Che
cosa dice ?
Finora solo un totale assordante silenzio.
Una delegazione di cittadini si è così recata a
Bruxelles. Per sapere qualcosa; per essere in qualche modo rassicurata.
Gli è stato risposto, credo dal custode del
palazzo, che l'Europa era, da settimane chiusa i riunione. E che all'ordine del
giorno di questa riunione c'era un solo argomento. La "minaccia
populista".