QUALE SIMBOLO PER I SOCIALISTI ? di Alberto Benzoni del 24 novembre 2019
27 novembre 2019
In un suo recente post,
Appulo Colantuono ci invitava a scegliere: o il Psi di Nencini, diventato
oramai cliente ufficiale di Renzi o Risorgimento Socialista, erede del
socialismo di sinistra e della sua cultura. Ha perfettamente ragione; e con lui
anche noi. Nello stesso tempo, però, predica nel deserto. Perchè i destinatari
del suo appello non sono interessati a rispondere; e perchè chi lo lancia non è
in grado di diffonderlo al di là della nostra piccolissima cerchia.
Mettiamocelo in testa una volta per tutte: le sorti del socialismo in Italia
non sono nelle nostre mani. E nessuno di noi sarà in grado di alzare la
bandiera e di dire "seguitemi" a nessuno: che operi al nostro interno
e nel vasto mondo che ci circonda.
Con quello dovremo entrare in sintonia. Con quelli, e sono tantissimi, che
hanno un disperato bisogno di socialismo ma, al tempo stesso, non sanno neanche
cosa sia perchè è da decenni scomparso dal loro campo visivo.
Ed è in questo contesto che vorrei riproporre la questione del simbolo.
I compagni del Psi (distinguere sempre l'errore dall'errante) ripropongono il
garofano, sia pure in versione bonsai; a garanzia eterna della loro fede
craxiana. Noi alziamo la falce e martello per ricacciare indietro i vampiri
dell'ordoliberismo e dei suoi complici. Ma anche per ritornare, almeno
spiritualmente al Psi di una volta. Se tutto dovesse essere circoscritto a
legittime polemiche sul presente e sul passato quest'ultima scelta è, per me,
scontata.
Ma se guardo invece al socialismo e ai socialisti del futuro non avrei dubbi
nel porre al centro del nostro simbolo. il sole nascente; che è poi quello del
nostro comune avvenire E non tanto perchè la falce e martello guardano al
passato e a un mondo del lavoro che non c'è più. Ma anche, e soprattutto perchè
la speranza in un mondo diverso e migliore è la quintessenza esistenziale del
socialismo e la premessa della sua possibile rinascita. Per camminare insieme
occorre
un orizzonte comune e istintivamente condiviso. Lo abbiamo cancellato e per
pura stupidità trent'anni fa. E abbiamo perso la strada. Sarebbe il caso di
riprenderla. Magari recuperando quel simbolo e il suo significato unificante.
Magari accompagnato e iconografamente completato da quelli del nostro passato.
"Ma non era quello di Saragat". E allora ?