PISAPIA NON CI SOTTOVALUTI, intervista a Riccardo Nencini, da Terra, mercoledì 9 febbraio 2011

22 febbraio 2011

PISAPIA NON CI SOTTOVALUTI, intervista a Riccardo Nencini, da Terra, mercoledì 9 febbraio 2011

Niente rottamazioni. Il vero rinnovamento della società passa dalle amministrative.
Riccardo Nencini, segretario del Psi indica le proposte da cui partire per liberare la città dal giogo morattiano e dalle clientele formigoniane: le primarie delle idee, una coalizione riformista allargata al centro e il voto ai sedicenni.
«A Milano, come in Italia, siamo di fronte ad un ciclo storico e politico che si sta chiudendo ed è il momento di guardare a nuovi scenari – attacca Nencini -. Diciamolo chiaramente, questa classe dirigente ha fallito e non basteranno le alchimie della politica a fermare la parabola berlusconiana. Noi socialisti, in totale solitudine, lo dicevamo già quindici anni fa che sarebbe finita così e oggi i fatti ci stanno dando ragione».
Qualcuno dice: azzeriamo per cambiare, tutti a casa e ripartiamo da capo.
Le rottamazioni fanno molto rumore ma non portano da nessuna parte. Servono proposte serie. Istituzioni robuste, politiche sociali robuste e una politica robusta, a partire dalle città, dove si esercita il vero cambiamento.
Le proteste studentesche di questo periodo vanno prese molto sul serio, come segnale di un malessere sempre più diffuso. Ma poi vanno tradotte in fatti. Bisogna dare una voce ai giovani, farli partecipare. Una nostra proposta è quella di dare il voto ai sedicenni per le elezioni delle circoscrizioni. Questa è una riforma che i comuni possono attuare in autonomia fin da ora, è un iniziativa concreta che fa parte del modo in cui noi socialisti intendiamo l’amministrazione.
Milano ha scelto il suo candidato sindaco con le primarie. Ma l’affluenza è stata molto più bassa che in passato. A Napoli poi ha trionfato il caos. Segno che questo strumento di partecipazione è al tramonto?
Il problema non è il quiz primarie sì, primarie no. Le primarie in sé vanno anche bene, ma in un quadro di regole chiare e condivise. Se si fanno votare i cinesi o i pakistani, come è successo a Napoli, o le ucraine in Calabria, senza verificare la legittimità del voto, è chiaro che qualcosa non funziona. Le primarie intese quali resa dei conti non possono avere diritto di cittadinanza. Entro il mese di marzo, soprattutto nelle grandi città, organizzeremo “primarie delle idee” mentre continuiamo a ritenere le primarie per scegliere le candidature ai vertici delle amministrazioni utilizzabili solo dove c’è la certezza della coalizione e condivisione di un percorso politico-istituzionale e di regole certe. Il cambiamento parte anche da qui.
Veniamo a Milano e al tema delle liste civiche o municipali, come anche voi socialisti continuate a chiedere.
Una lista municipale servirebbe ad allargare il consenso e aiuterebbe Pisapia a vincere ma noi socialisti riteniamo fondamentale ampliare i confini della coalizione puntando su un’asse riformista e parlando a Casini, ai laici, ai Verdi, ai radicali e anche al terzo polo.
Soprattutto al ballottaggio. Ma non si vincono le elezioni con la logica del ‘tutti dentro’. Serve una scelta che punti sul linguaggio della chiarezza nei rapporti con i nostri alleati e su un programma condiviso. Le primarie non bastano Bisogna tornare a coinvolgere le piccole realtà territoriali, le associazioni, i circoli, tutto il piccolo mondo organizzato.
Bisogna ricostruire un rapporto col sindacato sul tema del lavoro e dell’immigrazione. Bisogna far ripartire il cuore riformista di Milano e quello dell’Italia con tutti quelli che ci credono perché fuori dal riformismo non c’è alternativa alla destra. Pisapia non può sottovalutare noi socialisti e il ruolo che possiamo giocare per il futuro di questa coalizione e della città.
Nel rebus delle amministrative i socialisti sembrano quindi decisi a fare la loro parte. Un messaggio chiaro al centrosinistra. Una voglia di fare la differenza con l’entusiasmo di giocare il ruolo della novità nei prossimi mesi. Le cinquecento persone stipate sabato scorso al Franco Parenti, dopo lunghi anni sono il primo forte segnale alla città. L’esame finale il prossimo maggio.

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