PERCHÉ TUTTA LA SINISTRA DOVREBBE VOTARE NO di Roberto Biscardini
05 marzo 2020
Nei giorni scorsi, Giulio
Tremonti, a nome della Lega, invitava a votare SI perché così facendo, secondo
lui, andremo al voto anticipato e “butteremo giù” questo Governo.
Dal suo punto di vista non fa
una grinza, perché prende tragicamente ad esempio uno dei momenti più tragici
della storia italiana, quando Scalfaro, dopo il referendum del 1993, indetto da
Segni, sciolse il Parlamento regolarmente eletto nel 1992.
E a Tremonti quella scelta andò
benissimo, perché da lì nacque la Seconda repubblica e Berlusconi iniziò la sua
carriere politica.
L’errore che forse commette
Tremonti è che, per fortuna, Scalfaro non c’è più.
E possiamo contare sul fatto
che l’attuale Presidente abbia un rispetto maggiore del Parlamento regolarmente
eletto nel 2018.
Infatti, qualunque sia il
risultato del referendum, perché mai dovrebbe sciogliere il Parlamento,
legittimato a rimanere in carica fino alla scadenza naturale del 2023?
Perché mai dovrebbe
Mattarella lasciarsi intimorire dalle già annunciate manifestazioni di piazza
di Matteo Salvini?
Ma Tremonti spiega e dà la
linea: “se vince il Si, Salvini salirà sulle barricate per chiedere lo
scioglimento delle Camere.”. Basterebbe questa affermazione perché la maggioranza
degli italiani votino NO, per non darla vinta a Salvini e a Tremonti e per
evitare drammatiche, inutili e sconvenienti elezioni anticipate.