PACIFISTI A CALDO

11 ottobre 2010

PACIFISTI A CALDO

Siamo preoccupati che il paese si accorga della nostra missione in Afghanistan o da altre parte solo quando ritornano a Ciampino le bare dei nostri morti. Ci preoccupa ancora di più che la politica, a destra come a sinistra, riscopra il tema della politica estera solo se tra le nostre truppe, purtroppo, si registrano nuove vittime. Ci preoccupano i pacifisti a corrente alternata ed anche i pacifisti che vorrebbero lasciare l’Afghanistan sull’emozione che giustamente il paese prova nei confronti di quattro soldati morti. Non è serio. Non è serio che la Lega e Di Pietro si incontrino sul terreno del peggiore populismo. Non è serio affermare a rate che le nostre missioni di pace sono di guerra quando subiamo morti e violenze. Non è serio che lo facciano neppure i socialisti, e peggio ancora quelli che si dichiarano europei. Quando poi Rasmussen afferma: "Armare i bombardieri è compatibile con la missione italiana."

Vai all'Archivio