NOI SOCIALISTI CHIEDIAMO UN VOTO PER L'ITALIA di Bobo Craxi dall'Avanti! della Domenica del 10 febbraio 2013

14 marzo 2013

NOI SOCIALISTI CHIEDIAMO UN VOTO PER L'ITALIA di Bobo Craxi dall'Avanti! della Domenica del 10 febbraio 2013

ndipendentemente dai tentativi messi in atto dalla coalizione che fu vincente ripetutamente nel 1994, nel 2001 e nel 2008, per un pezzo importante della stampa che riflette gli orientamenti e gli interessi di una parte consistente dell’establishment Italiano e internazionale, il centro-sinistra può diventare forza di Governo e affrontare con forza i problemi più urgenti della crisi italiana. È accaduto in altre parti del nostro continente che i Governi, sia di destra, sia di sinistra, trovatisi nella bufera della crisi finanziaria e stretti dai morsi della recessione abbiano dovuto cedere il passo: accadrà anche in Italia. Naturalmente, quello che accomuna i Paesi dell’area mediterranea è la difficoltà di rispettare i parametri del debito concordati in sede europea, rendendo al tempo stesso virtuosa la propria economia interna e riducendo il proprio indebitamento pubblico. Il secondo si mangia il primo e la dura scalata che è stata effettuata per arrivare a capo delle proprie difficoltà sembra essere da rifare facendo e disfacendo i conti economici come la tela di Penelope. C’è una destra tecnocratica, che invoca rigore dopo aver in parte fallito la propria mission avendo costellato la propria manovra economica di tagli e tasse, accelerando i processi recessivi; e c’è una destra populista, noncurante dei paradossi delle proprie proposte, che fa leva sugli impulsi dei cittadini esaltando la diserzione fiscale al fine di disegnare scenari immaginifici e improponibili; c’è poi un fronte protestatario che si allarga sempre di più, a destra come a sinistra, un misto di demagogia e irresponsabilità, di improvvisazione e malafede, che fomenta una campagna ben calibrata di delegittimazione delle Istituzioni e dei Partiti, che ha conquistato pezzi consistenti del nostro elettorato indirizzandoli alle urne per un voto punitivo e non certamente risolutivo.; c’è infine la sinistra, ci siamo noi, un pezzo della Storia del riformismo di questo Paese che affonda la propria proposta politica nel reale e non nel virtuale, ponendo al centro delle preoccupazioni pubbliche il lavoro, la modernità del nostro Paese, la credibilità delle sue Istituzioni, l’Europa come traguardo e come prospettiva e non come rischio. C’è, insomma, un voto ‘difficile’, un voto più ragionato, più pensato. Un voto per questa volta non ‘contro’; forse il primo voto riformista dopo tanti anni. Nella sinistra italiana ci siamo noi, noi socialisti, che ci battiamo per l’affermazione della coalizione, impegnati in alcune regioni fondamentali e di frontiera per affermare la vitalità del più antico partito della democrazia italiana. Mai come in questo momento l’interesse di parte coincide con l’interesse generale del Paese. Avvertiamo questa sfida come una sfida giusta. Per un’Italia che sia più giusta.

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