NESSUN SIMBOLO SOCIALISTA SULLA SCHEDA ELETTORALE
25 gennaio 2013
Se i socialisti vogliono ricordarsi delle elezioni politiche del 2013 per qualche particolarità, questo è l’anno in cui non ci sarà sulla scheda elettorale nessuna lista socialista, o che riprenda il nome socialista o della socialdemocrazia. Né a destra, né a sinistra, né al centro. Gli anni della diaspora sono ormai lontani. Quando la competizioni tra le formazioni socialiste superstiti, quelle dei resistenti che avevano deciso di non vendersi alla destra di Berlusconi o alla sinistra del PDS, entrando direttamente in quei partiti, si manifestava con le liste socialiste tra loro in competizioni. Il PSI del’94 più forte rispetto ad altre formazioni nel campo del centrodestra. Ma comunque poca roba. Magro risultato quello della lista Socialista del ’96 (neppure ci ricordiamo da chi fosse capeggiata). Poca roba lo SDI insieme ai Verdi uniti nel Girasole o il Nuovo Psi del 2001. Poco successo I Socialisti del 2006 e poco, l’1%, ottenne la grande costituente socialista del 2008 sotto la rinnovata gloriosa sigla del Partito Socialista. Ma oggi neppure quello. Nessuna lista sulla scheda. Il segno che un ciclo è finito. Il ventennio di chi, per la verità in modo non sempre coerente e con molte timidezze, aveva sperato di poter presentare la propria lista almeno quando la legge elettorale lo consente. Come sarebbe stato per il PSI oggi, con il Porcellum, e in coalizione nel centrosinistra. Sarebbe stato in una botte di ferro, con un folto numero di parlamentari eletti con le proprie forze e che sarebbero entrati in Parlamento con le proprie gambe. Come è stato ripetuto per lungo tempo. Beh, il segno della decadenza è evidente: non c’è il PSI ma c’è Tabacci. E allo storico PSI si sostituiscono nuove liste, nuove formazioni dell’ultima ora. Un ciclo per i socialisti è proprio finito.
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