MPD L'ALLEANZA LA CERCHI NEL MONDO DI LANDINI, FALCONE E MONTANARI di Peppino Caldarola
22 novembre 2017
Tutto il movimento civico che si riunì al Brancaccio non può essere tenuto fuori da possibili accordi. Serve che la sinistra tenga loro la porta aperta.
L’ansia, mi hanno spiegato tutti gli psicoterapeutici che in settant’anni ho consultato, entro una certa soglia è un bene. Oltre no. I miei amici e amiche di Articoli 1 stanno superando questa soglia su due punti che, appunto amichevolmente, segnalo. Il primo è il ruolo del presidente del Senato Pietro Grasso. Tutto lascia pensare, soprattutto le sue dichiarazioni, che il presidente del Senato sarà il pivot della lista di sinistra. La disinformatzia che parte dal Nazareno spinge spesso a far girare la notizia che il presidente potrebbe, invece, fare un passo indietro, una sorta di Pisapia bis.
GRASSO ORA NON PUÒ PARLARE. Non so come stanno le cose, ma
ne so due di cose. La prima è che Grasso in queste settimane non può dire
assolutamente nulla perché il ruolo glielo impedisce. Ha parlato persino
troppo. Conclusa la vicenda della legge di Stabilità sarà lecito aspettarsi una
parola definitiva. La seconda cosa è un po’ brutale, al limite della mala
educazione, ma la devo scrivere come la penso: io tifo perché Grasso ci sia,
anche se non mi fa piacere vedere una forza politica diretta da un magistrato.
Tifo perché Grasso è un personaggio forte e popolare, almeno credo. Tuttavia
nel caso dicesse di no, non sarebbe un lutto.
Articolo 1 deve cercare pivot che vengono dal popolo, che
hanno una immagine pubblica che è essa stessa un programma. Maurizio Landini,
dico un nome per tutti, ti fa capite la collocazione di una lista qualunque sia
il sottotesto che accompagna la sua foto. Scrivo questo perché credo che la
sinistra se ricomincia a vivere riproducendo il tema della propria
auto-legittimazione attraverso figure simbolicamente provenienti da un altrove,
non andrà mai lontano. Su, coraggio cari amici e amiche, chi voterà a sinistra
non cercherà il leader che vi dà legittimazione, che vi fa sedere al tavolo
domenicale. Non vuole il vostro “boss delle cerimonie”. Vuole un leader che
assomigli al progetto che si sta mettendo in campo.
CHE FINE HA FATTO L'ALLEANZA DEL BRANCACCIO. Il secondo punto che voglio sollevare è questo: che fine ha fatto l’alleanza con quel mondo che si riunì al Brancaccio guidato da Anna Falcone e Tommaso Montanari? Capisco che Rifondazione si sia fatta da parte, non mi vengono giù lacrime per questo abbandono. Capisco che Tommaso Montanari, intellettuale stimato, abbia le sue idiosincrasie rispettabili. Ma tutto quel movimento civico che va da Anna Falcone a gruppi socialisti, fino a realtà di diverso tipo, perché tenerlo fuori? L’assemblea costitutiva del 3 dicembre ormai si deve fare con chi l’ha decisa, ma tenere una porta ben aperta per far partecipare al dibattito e alle scelte questa area della sinistra sarebbe molto intelligente. È un consiglio.
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