MONTANARI, IL PROGRAMMA VIVENTE E LO SCETTRO INESISTENTE di Lanfranco Turci del 31 ottobre 2017

02 novembre 2017

MONTANARI, IL PROGRAMMA VIVENTE E LO SCETTRO INESISTENTE di Lanfranco Turci del 31 ottobre 2017

Io avevo già criticato la retorica spumeggiante di Vendola su Grasso "programma politico vivente della sinistra". L'ho trovata insopportabile e anche irritante al punto in cui stanno oggi le cose nella sinistra.

Noi non abbiamo bisogno di programmi personali, tanto meno di quelli di chi non ha mai preteso di proporli. Ma non abbiamo neppure bisogno di questo giacobinismo dall'alto di Tomaso Montanari. Parlo di giacobinismo dall'alto perchè Montanari dovrebbe sapere bene che egli  non è l'espressione di una onda irrefrenabile dal basso, secondo la retorica delle cento piazze, dei programmi scritti dal basso e dei leader votati dalla base. Bensì tipicamente anche lui è frutto della tentazione leaderistica che egli condanna. E’ frutto del solito tentativo di trovare scorciatoie facili per problemi complessi.

E così si è apprestato il Brancaccio e si è chiesto a due persone che hanno ben figurato nella battaglia per il referendum di rompere lo stolido incantamento che si era determinato attorno a Pisapia. Ma in qualche modo, con l'ambiguità tipica delle forze deboli, si è chiesto loro( o si è lasciato intendere) anche di fare l'impossibile. Quello che toccherebbe alle forze organizzate e ai loro responsabili di fare: ossia definire le linee di una intesa fra le forze della sinistra per mettere in campo un quarto soggetto che non si rassegni a fare da spettatore nello schema tripolare, ma riproponga la esistenza di una forza autonoma della sinistra che possa inserirsi nel gioco con una sua credibilità, senza dare per definitivo l'assetto politico attuale e senza condizionarsi all'attesa del cambio miracolistico del Pd. che è la vera fissazione di Bersani.

 Il problema è che Montanari ha pensato davvero di avere ricevuto nelle mani lo scettro.. Quello scettro che non potrebbe avere neppure Grasso se fosse indicato come il rappresentante simbolico della futura lista della sinistra. Perchè quello scettro non c'è e al massimo potrà funzionare come una entità collegiale, rappresentativa delle diverse anime che  confluiranno in quel progetto, con l'impegno di costruire dopo le elezioni un nuovo soggetto partitico, quale al momento non sono nè  Mdp, nè Sinistra Italiana, nè Possibile , nè il Brancaccio.

Capisco la impazienza di Montanari che è quella di tutti noi che aspettiamo da settimane parole chiare.

Ma se  Montanari pensa  di risolvere il problema con le sue facoltà demiurgiche, se pensa che sia possibile con l’attacco  scomposto a Grasso o con l’appello  tardosessantottino al rovesciamento del sistema, sbaglia di grosso.

 Io vorrei più modestamente che Si, Mdp, Possibile e chi altri è coinvolto uscissero dal pasticcio in cui si sono incartati, pubblicassero il documento cui stanno lavorando da settimane e dessero il via a una vera consultazione di massa. Mi dispiace che le elezioni siciliane diventino l'ennesima giustificazione del rinvio. Poi vorrei che le assemblee nei territori si misurassero su quella dichiarazione di intenti e dessero credibilità a quel minimo comun denominatore che deve  costituire  la ragione della nostra sfida elettorale.

Aggiungo che se Grasso accettasse di presiedere la lista elettorale la riterrei una notizia positiva.

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