MILANO: SCATTANO LE LIMITAZIONI AL TRAFFICO NEL CENTRO STORICO. ECOPASS O ECOTRUFFA ? – di Aldo Ferrara, 3 gennaio 2008
17 gennaio 2008
Come sanno tutti i cittadini milanesi, scatta la limitazione del Centro storico, voluto da Madame Morattì, una scimmiottatura della Congestion Charge di Londra.
LE REGOLE DA RISPETTARE
GLI ORARI
- Tutti i giorni tranne il weekend, dalle 7.30 alle 19.30 (comprese le festività infrasettimanali)
CHI DEVE FERMARSI
- Vetture Euro 0 (per quanto riguarda sia la benzina sia il diesel)
- Vetture Euro 1 (qui soltanto per il diesel)
- Ciclomotori e moto a due tempi Euro 0
Ossia le categorie di vetture dei più poveri e dei meno abbienti
I VEICOLI interessati al blocco potranno però viaggiare sui tratti autostradali, sulle strade statali e provinciali o di collegamento con svincoli e parcheggi di corrispondenza ( bontà sua!!!).
LE DEROGHE
- Una grossa novità: potranno circolare i commercianti ambulanti dei mercati settimanali scoperti e gli operatori del mercato all’ingrosso. Quindi avranno accesso al centro i veicoli commerciali obsoleti che inquinano nella misura dell’80% circa e che ingolfano il già intasato traffico. Il tutto senza limitazioni orarie.
- Le altre: le solite troppe deroghe riguardano le forze dell’ordine, pronto soccorso, scuola bus, mezzi pubblici, portatori di handicap, auto con targhe estere, trasporti speciali, valori postali, autoscuole, donatori di sangue, medici, veterinari, giornalisti, edicolanti, sacerdoti e auto con tre persone a bordo ( vedi esenzioni).
ATTENZIONE: le auto a benzina pre-Euro (Euro 0), le auto diesel pre-Euro (Euro 0) e le auto diesel Euro 1, i ciclomotori e le moto a due tempi pre-Euro (Euro 0), non possono in ogni caso accedere e circolare all'interno del territorio del Comune di Milano, dal 15/10/2007 al 15/04/2008 dalle ore 7,30 alle ore 19,30 dal lunedì al venerdì feriali, in ottemperanza della delibera regionale n.5291 del 2 agosto 2007.
Esenzioni e sanzioni
Il provvedimento Ecopass prevede le seguenti esenzioni:1. i veicoli adibiti al servizio di trasporto pubblico di linea e non di linea (Bus, Taxi, autonoleggio da rimessa con conducente NCC- sino a nove posti); 2. i veicoli adibiti al trasporto disabili. 3. i veicoli appartenenti alle Forze Armate, alle Forze di Polizia, alla Polizia locale, alla Croce Rossa Italiana, agli Ospedali, alle ASL, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, riconoscibili dalla targa speciale, ovvero da particolari iscrizioni sulla carrozzeria; 4. i veicoli utilizzati per ragioni di servizio dalle Forze Armate, dalle Forze di Polizia e dalla Polizia Locale che per le medesime ragioni debbano necessariamente accedere alla ZTL e che siano stati individuati mediante dichiarazione delle Autorità sopra citate; 5. i veicoli di proprietà, in noleggio a lungo termine o in leasing, di Enti pubblici non economici che per ragioni di servizio debbano necessariamente accedere alla ZTL Cerchia dei Bastioni. Gli Enti non economici devono scaricare il modello elenco targhe enti pubblici non economici, compilarlo e consegnarlo a mano all'Ufficio ZTL in Piazza Beccaria n.19, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 oppure inviarlo via fax al numero 02.884.57056. 6. le autoambulanze; 7. i disabili (motori sic) che espongono il contrassegno invalidi il cui titolare sia a bordo del veicolo; 8. gli autoveicoli per trasporti specifici muniti permanentemente di speciali attrezzature per il trasporto dei disabili motori, così classificati dall'art. 203, lett. H, c. 1 del reg. 495/92;9. i ciclomotori, motocicli e velocipedi. Se si circola nella ZTL Cerchia dei Bastioni - Ecopass Area senza aver attivato Ecopass entro il giorno successivo all’ingresso, oppure se viene attivato un Ecopass con classe di inquinamento inferiore, si commette una violazione dell’art. 7 comma 14 del Codice della Strada, che prevede la sanzione amministrativa di una somma da 70 a 285. La Polizia Locale di Milano, in questo caso, notificherà per posta un verbale di accertamento, pari a 70.00 più le spese di accertamento e notifica di 11.00, da pagare entro 60 giorni.La stessa sanzione è prevista per la violazione del divieto di accesso dei veicoli superiori a metri 7.
Sin qui le notazioni del Comune di Milano, in freddissimo linguaggio burocratese. Vediamolo con una lente critica:
a) la prima notazione è che il dispositivo colpisce, come sempre, le classi sociali meno abbienti che non possono permettersi di cambiare le vetture. Chi è rimasto vincolato alla sua obsoleta vettura, dovrà essere colpito due volte, come cittadino e come lavoratore che usa l’auto per lavoro.
b) Negli altri paesi, vedi l’esempio della Baviera, la chiusura al centro storico (Munchen stadtmitte) è totale, la restrizione è priva di esenzioni, il centro storico di Monaco è restituito ai cittadini ed ai turisti. In Italia è diverso: l’esempio di Roma sul c.d. Tridente è illuminante, la restrizione è totale’ senza limitazione per classe di Euro. Ottimo direte voi, invece il Comune ha predisposto ben 60 mila deroghe, poi nel 2006 ridotte a 45 mila, che ottengono la funzione di non fare imbufalire i romani, come noto, assai sensibili, data la proverbiale pigrizia, all’uso della vettura. I varchi Sirio di Roma ad esempio sono aggirabili, e le categorie esenti ben superiori a quelle di Milano;
c) La restrizione tiene conto solo delle classi Euro e non della quantità di CO2 emessa, quella che oggi è alla base della produzione industriale e che serve come cardine per la qualificazione della tipologia automobilistica. Dunque libero accesso ai SUV ed alle supercar, purchè nuove: come dire riccastri di tutto il mondo andate ed inquinate.
d) Non si è pensato a far tesoro di sperimentazioni di altre città italiane come Genova. Questo Comune, esempio più vicino alla nostra tipologia di traffico, ha stressato questo esperimento, per sei mesi a partire dal primo marzo 2003, per tentare di ridurre il flusso del traffico nella zona più congestionata del centro (Nunziata, Corvetto, Brignole). Alla fine della fase pilota, l'82,7% degli utenti ha cambiato strada più d'una volta per eludere le telecamere; il 50% ha optato per un mezzo di trasporto alternativo: l'autobus (gratuito con la tessera concessa nell'ambito della sperimentazione), il taxi, la moto o l'alternativa parcheggio e tratta a piedi. Ciò ha contribuito a ridurre del 38% gli ingressi in auto nel centro. L'alternativa del parcheggio dell'auto privata fuori dal centro, però, ha fatto sì che, in media, gli sperimentatori impiegassero 12 minuti in più per raggiungere il centro (+30% di tempo impiegato) e ciò ha fatto aumentare del 17% il traffico sulle strade attorno all'area della città controllata dalle telecamere. Durante la fase sperimentale, il 57% dei volontari ha diminuito i propri ingressi in città, in una fascia di riduzione compresa tra il 30%-100%. Il 17% ha aumentato i passaggi, il 5% non ha variato le proprie abitudini, il 14% ha ridotto i propri ingressi nel centro del 2-30% ed il 7% degli automobilisti testati non ha effettuato alcun ingresso.
e) ma eccoci alla considerazione finale. Si sta procedendo con lo stesso principio delle emission trading del protocollo di Kyoto. Esso infatti stabilisce che i Paesi che superano il tetto di inquinamento loro concesso devono pagare delle quote in termini monetari , quasi fosse una sorta di eco-tassa, né più né meno come quella imposta dalla Morattì. Il principio, con buona pace dei Paesi che lo hanno ratificato, si è dimostrato alla lunga non “pagante”. L’Italia che doveva ridurre del 6% le proprie quote, ha incrementato il livello di inquinamento nella misura del 20% anno, sin dalla sua prima ratifica e dalla prima applicazione del 2004. Ma è il principio errato: se io inquino devo pagare una sorta di eco-tassa. Bene, sin qui. Ma è il corollario che è pericoloso. Ed ossia se io pago ho il diritto di inquinare.
f) Nel futuro si può prevedere un fallimento totale della sperimentazione. In primis perchè manca l’alternativa di mezzo pubblico che non viene offerta nella misura di altre città europee come Londra e Parigi che godono di oltre 400 km di metropolitana profonda. Limitare il traffico solo ai non abbienti e non offrire una valida alternativa significa avallare il principio che la mobilità urbana deve essere solo privata e concessa ai riccastri dell’ultima ora. No, Gentile Madame, noi difendiamo i lavoratori che usano la vettura per lavorare e sopravvivere e non vanno in SUV al centro di Milano a fare shopping in Montenapoleone.
Aldo Ferrara è Presidente Centro Studi Ambiente Economia Ricerca, Università di Siena