MILANO, I RIFORMISTI RIPARTONO DA MILANO. Lanciato il progetto di una Costituente socialista, laica e liberale da Avanti 15 marzo 2007
22 marzo 2007
“Dopo anni di difficoltà si è riaperta nel paese con prepotenza la questione socialista. Giocano a favore della necessità di discutere sulla nascita di un nuovo soggetto socialista e liberale tre argomenti: la crisi del sistema politico e dei partiti nati con la seconda repubblica, la nascita del Partito democratico, partito per il potere senza identità e a sinistra la poca credibilità contemporaneamente della sinistra radicale e della sinistra riformista”. Lo ha dichiarato Biscardini nella relazione introduttiva del convegno tenuto a Milano sabato scorso al convegno promosso dall’associazione “il Socialista”. Tema del convegno “Verso una costituente socialista, laica e liberale”, con un occhio rivolto alla difficoltà del socialismo milanese, massacrato dalle vicende di tangentopoli che ha dovuto in questi anni fronteggiare sia a destra come a sinistra una campagna anti socialista. Più di 200 persone si sono ritrovate al Circolo della Stampa, chiamate per discutere del progetto della Costituente socialista, laica e liberale. Un primo passo per costruire anche da Milano e dalla Lombardia un 'nuovo soggetto politico', cioè un nuovo partito che si rifaccia al riformismo socialista e liberale. Roberto Biscardini tra l’altro ha detto: “Anche se è un obiettivo importante, il nostro appello va ben oltre il tema dell’unità socialista, intesa come sommatoria delle anime del vecchio Psi. Abbiamo un progetto più grande e più ambizioso: quello di costruire a sinistra una forza del socialismo largo, una forza laica e liberale diversa dal Partito democratico, che è la materializzazione in piccolo del vecchio compromesso storico, ma anche un’alternativa chiara al conservatorismo della sinistra radicale. La nostra iniziativa – ha proseguito Biscardini – non nasce contro il Partito democratico, ma è un’altra cosa. Così come dieci anni fa il nuovo partito del socialismo italiano non passava per l’iscrizione dei socialisti al Pds attraverso la Cosa 2, così ora il partito socialista che aderisce al partito socialista europeo, non passa per la confluenza dei socialisti nel futuro Partito democratico. Per rinnovarsi la sinistra ha bisogno di un nuovo soggetto politico e ha bisogno di Milano. Senza il contributo di Milano e della Lombardia, anzi, senza la nostra capacità di unire le forze, superando le divisioni di cui soffre a Milano la sinistra riformista, il progetto di una Costituente socialista e liberale rischia di non avere successo”. Concetto ripreso da Lanfranco Turci, che in un messaggio di saluto al convegno de “il Socialista” dice: “A Milano c'è il più alto potenziale di forze politiche e intellettuali laiche, liberali, socialiste e riformiste, che potrebbero dare corpo alla nuova formazione politica della sinistra cui stiamo lavorando. Contemporaneamente a Milano c'è anche la massima disarticolazione di queste forze, il che è un lusso che non possiamo più permetterci.” Al convegno, insieme ai rappresentanti di molte associazioni e circoli socialisti, hanno partecipato diversi esponenti del correntone Ds (tra i quali il Sen. Galardi, Alessandro Pollio e l’Assessore provinciale Paolo Matteucci), dello Sdi (fra gli altri il segretario regionale Sergio Fumagalli e l'Assessore provinciale Alberto Grancini), del Nuovo Psi (tra cui il Segretario provinciale Alessandro Capone e quello regionale Antonio Perini), Sabino Fusto dei Socialisti di Bobo Craxi, insieme a esponenti repubblicani e liberali e a personaggi di primo piano della sinistra milanese, tra i quali l’ex Sindaco Paolo Pillitteri, Luigi Corbani, Gianni Cervetti, Susanna Camusso segretaria regionale della Cgil, Walter Galbusera segretario regionale della Uil, Felice Besostri, Enzo Collio e Giacomo Properzi. Presente al convegno anche Michele Salvati, che nel suo intervento ha riconosciuto a Biscardini “la necessità che la sinistra sappia rinnovarsi, anche a partire da Milano”. Ma Salvati ha anche chiesto ai socialisti di entrare nel Partito democratico, perché senza di loro rischierebbe il fallimento e ha anche aggiunto: “Al Partito democratico serve una mozione laica, socialista e riformista, ma se non sarà presentata, nonostante dieci anni di adesione convinta a questo progetto, mollerò la spugna e mi ripresenterò da voi con il capo cosparso di cenere.” Ma Biscardini gli ha risposto: “Ma perché dovremmo entrare in un soggetto politico che viene visto con preoccupazione persino da chi ne ha teorizzato per anni la sua necessità, meglio creare le condizioni perché anche in Italia ci sia un partito di ispirazione socialista, laica e liberale come avviene nel resto d’Europa. D’altra parte più si discute di Partito democratico, più vedo persone che scappano dai Ds e dalla Margherita e più vedo crescere il nostro progetto. Un partito del compromesso storico che subisce i contenuti moderati e confessionali della Margherita, rischia a breve di essere un piccolo partito, non quello grande che qualcuno pensa. Spetta a noi intercettare i bisogni di cambiamento in questa società, rivolgendosi in primo luogo ai giovani e dare sbocco politico ad una cultura laica, liberale e socialista che da noi è sempre stata minoritaria. Oggi, a differenza di anni fa, ci sono le condizioni per costruire anche in Italia un soggetto del socialismo liberale, di tipo europeo, a vocazione maggioritaria. Questa è la nuova sfida della sinistra riformista.” Al convegno è riecheggiata in tanti interventi la crisi del sistema politico come crisi di credibilità della politica, così sintetizzata da Paolo Pillitteri: “Di fronte a noi non c’è soltanto il ritorno della questione socialista, ma la fine ingloriosa del cosiddetto bipolarismo all’italiana che sta toccando il fondo. Il bipolarismo ha fatto il delitto perfetto, perché ha ucciso la politica ed ha ucciso il cadavere e così i partiti sono diventati fantasmi.” Dal Nuovo Psi, dai Socialisti di Bobo Craxi e da tanti altri socialisti presenti all’assemblea di Milano il consenso al progetto della costituente sembra convinto. C’è disponibilità a lavorare insieme. Tant’è che Biscardini, concludendo i lavori, indica un percorso: “Adesso mettiamoci attorno ad un tavolo tutti insieme e diamo vita ad un coordinamento milanese e lombardo della Costituente e definiamo delle iniziative comuni discutendo sui contenuti.” l
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