MANIFESTO DELL’ ASSOCIAZIONE PER LA ROSA NEL PUGNO – Febbraio 2007
23 febbraio 2007
Laici, liberali in economia, radicali per i diritti civili, socialisti nel welfare
Le ragioni di un socialismo moderno e liberale sono oggi solide ed attuali. Le profonde trasformazioni del mondo contemporaneo segnate dal forte sviluppo dei processi di globalizzazione, impongono il ripensamento delle attuali forme di approccio e governo collettivo dei cambiamenti in atto. A questo è chiamato un socialismo capace di mantenere fermi i propri valori, ma anche di mettere in discussione la natura del proprio progetto, sviluppando il potenziale positivo in essi presente, nella prospettiva di un assetto internazionale più equo, giusto e sicuro. Per questo condividiamo i principi ispiratori del Manifesto di Euston.
Ripensare oggi insieme socialismo e liberalismo, una nuova sintesi fra uguaglianza e libertà, è il modo per superare i limiti di un socialismo tradizionale, conservatore e tendenzialmente autoritario, che identifica la difesa delle nostre conquiste politiche, economiche e sociali con gli strumenti che le hanno garantite nel passato; che è legato ad una logica statalista e dirigista di governo dei processi; che concilia con difficoltà l’affermazione dei diritti individuali e di libertà con quelli sociali e di uguaglianza.
Noi vogliamo percorrere la via di un socialismo d’ispirazione liberale, in grado di comprendere come il mercato e l’impresa siano risorse decisive per lo sviluppo della società, purché in un’ottica di concorrenza, trasparenza e difesa dei diritti sociali ed ambientali; un socialismo laico che veda l’ampliamento dei diritti civili quale primo strumento per assicurare e rafforzare le libertà di tutti e di ciascuno; un socialismo riformatore convinto che il welfare vada fortemente difeso e che, proprio per questo, debba essere riformato, per estenderne i limiti e rinnovarne le forme.
Consideriamo la dottrina federalista non solo pienamente compatibile con una politica liberalsocialista , ma la più adatta e funzionale alla sua realizzazione pratica. La presenza e l’influenza dello Stato ed in generale del settore pubblico deve essere regolata secondo il principio di sussidiarietà, concentrandosi in quegli ambiti ed in quei compiti per i quali l’iniziativa privata non può utilmente garantire la disponibilità di servizi o comunque l’interesse pubblico e adeguati criteri di equità.
La libertà è il fine e il mezzo per l’attuazione dei valori fondamentali su cui il socialismo si è fondato e per i quali si è storicamente battuto. In questa prospettiva il ruolo degli individui deve essere riconosciuto a prescindere dall’appartenenza a classi sociali, gruppi di pressione o corporazioni.
La società alla quale tendiamo punta a includere tutti, consapevoli che gli esclusi di oggi non sono solo i deboli e gli emarginati, ma anche i soggetti potenzialmente forti, in particolare i giovani e le donne, che troppe barriere sociali e culturali privano della possibilità di progettare il proprio futuro e quindi del senso di appartenenza a una comunità politica ed economica.
La nostra visione politica si ispira a pochi, ma importanti criteri di riferimento: laicità, equità, legalità, qualità, innovazione.
Laicità è principio e metodo di uno stato svincolato da ogni approccio moralistico, discriminatorio, confessionale, che sappia garantire la pluralità delle posizioni e il confronto fra le parzialità, farsi pienamente garante di una cultura della democrazia e promuovere istituzioni destinate a governare una società non oppressiva, a favorire il confronto positivo tra culture e religioni diverse, a consentire l’assunzione autonoma di decisioni eticamente responsabili e a fissare vincoli e obblighi basati sui principi della Costituzione e delle Convenzioni internazionali cui l’Italia e l’Unione Europea aderiscono.
L’equità è un principio che si definisce mediante una strategia d’intervento che privilegi il tema della responsabilità sociale ed ambientale e sviluppi forme d’investimento sul capitale umano, attraverso un corretto equilibrio tra incentivi ed obblighi, che porti sia all’affermazione dei diritti, sia al loro reale godimento. A questo fine sono decisive politiche attive del lavoro che rendano compatibili flessibilità e sicurezza e consentano l’accesso al mercato del lavoro ad una più ampia area della popolazione.
L’obiettivo della legalità può essere raggiunto solo mediante l’affermazione di una cultura democratica del confronto e della partecipazione politica, contraddistinta dalla trasparenza delle istituzioni, dall’efficienza della burocrazia amministrativa e dallo snellimento degli apparati e dei costi della politica. L’obiettivo è un rapporto alla pari tra lo stato e i cittadini, a cominciare dalla giustizia.
Il tema della qualità, in un contesto in cui alla centralità delle macchine si è sostituita la centralità dell’intelligenza, è legato all’innalzamento degli standard delle prestazioni e dei servizi pubblici o privati e alle riforme delle strutture che lo rendono possibile; è necessario affermare l’idea di uno stato che sappia favorire il talento, premiare il merito e organizzare a tal fine l’assetto della formazione e della ricerca.
L’innovazione tecnologica apre continuamente nuove strade ed amplia gli orizzonti del sapere e della tecnica, sollevando però, anche dubbi, incertezze e interrogativi che si pongono alla società e alla politica. Noi crediamo che nel cercare le giuste risposte non si debba rinunciare al vaglio dell’indagine critica, rifiutando però pregiudizi ideologici. Inoltre, l’innovazione si coniuga prioritariamente al tema dell’ambiente per il quale si fanno sempre più urgenti i tempi per una profonda riconversione dei sistemi di produzione, consumo e gestione dell’energia.
Per realizzare questi obiettivi, difficili, ma indispensabili, occorre una forza politica della sinistra che in Italia non si è mai affermata compiutamente: quella del socialismo riformista e liberale. Chiediamo a tutte le forze laiche, liberali, radicali e socialiste di mettere all’ordine del giorno del proprio impegno la costruzione di questo soggetto politico.