MAI COME IN QUESTO MOMENTO FESTA DELLA REPUBBLICA. ASSEMBLEA COSTITUENTE O CAOS
02 giugno 2010
Il 2 giugno 1946 gli italiani scelsero la Repubblica contro la Monarchia. Le prime elezioni dal 1924. Avevano diritto di voto tutti gli italiani maggiorenni, maschi e, per la prima volta, femmine. Il vincitore politico e morale fu Petro Nenni che con grande abilità politica riuscì a convincere la Democrazia Cristiana di tenere il referendum per la Repubblica contestualmente al voto per l’elezione dell’Assemblea costituente. Aveva paura che il rinvio del referendum e la separazione del voto avrebbe potuto far slittare o l’una cosa o l’altra. E così in un sol giorno gli italiani avviarono il processo democratico e costituzionale, dando all’Assemblea costituente un mandato preciso. E oggi? Di riforme si parla da più di trent’anni. Ma la classe politica non si rende conto della crisi di sistema in cui ci siamo infilati e non accenna a voler rimettere nelle mani degli italiani, anche mediante referendum, le sorti della nostra democrazia. Non c’è all’orizzonte nè il referendum su Stato unitario o stato Federale, nè su presidenzialismo o parlamentarismo. All’orizzonte non c’è il voto per una nuova Assemblea costituente invocata da anni solo dai Socialisti, necessaria per sottrarre ad un Parlamento deleggitimato dal premio di maggioranza qualunque riforma costituzionale. E infatti non la fa.
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