Lettera di Biscardini al Sindaco di Milano - Sosteniamo i nostri anziani 24 marzo 2020
24 marzo 2020
SULLA QUESTIONE DEI NOSTRI ANZIANI UNA LETTERA AI SINDACI
Lettera aperta al Sindaco di Milano
Caro sindaco,
scrivo a lei così come, dopo aver sentito tanti amici in giro per l’Italia, potrei scrivere a tanti altri sindaci italiani.
Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio il paese e in grande
difficoltà tutti i cittadini, in un momento in cui le “misure” di
limitazione delle attività e delle libertà personali, imposte ai
cittadini dalle istituzioni, appaiano peraltro con il passare dei
giorni, sempre più incerte, tra loro spesso contradditorie e a volte
anche irrazionali. In questo quadro confuso un’attenzione particolare va
rivolta agli anziani che vivono nelle nostre città.
D’altra parte
se è vero che il Coronavirus mette a rischio soprattutto loro, per loro
bisogna fare molti di più. Non basta dire “state in casa” e poi non
metterli nella condizione di starci veramente e in tranquillità. Non
contando che la politica ossessiva, del terrore e della paura, pesa su
di loro, anche psicologicamente, in modo maggiore che non su una persona
giovane. Non basta chiedere di “state a casa” a guardare i Tg che ogni
giorno ci ammorbano l’esistenza sul numero dei morti, sul numero dei
morti delle persone anziane, sul numero dei contagiati, con le immagini
macabre delle bare in file nella case mortuarie o con i camion militari
che portano morti nei forni crematori.
“La vecchiaia è un tema non
accademico” diceva Norberto Bobbio in un suo importante saggio. E’ un
tema che richiede delle politiche attive, un’attenzione molto
particolare e precisa, politiche concrete ed anche segnali simbolici, al
fine di dimostrare loro la vicinanza di qualcuno, e in particolare
della propria amministrazione comunale e del proprio sindaco.
Leggiamo in queste ore che qualcosa si muove. Il comune ha dato vita ad
un coordinamento tra coloro che offrono la loro solidarietà, si chiama
“Milano aiuta”. C’è il numero del centralino del Comune con un servizio
dedicato per tutti coloro che hanno bisogno di informazioni (anche se 5
o 10 minuti di attesa per un anziano che ha un bisogno urgente sono un
eternità). I medici di base si sono attivati per la mappatura a distanza
dei contagi e ci sono giovani che fanno consegne a domicilio
(nonostante alcune grandi catene hanno persino interrotto quel
servizio). Tutte cose bellissime, ma che per un anziano solo, magari
senza assistenza o con un assistenza rallentata rispetto a prima,
rallentata da familiari e badanti, non sono comunque cose semplici.
Quindi, al di là di rilevare come i tempi di reazione del sistema di
assistenza locale non siano stati certamente dei migliori, adesso si
potrebbe fare di più. Perché il comune non si fa sentire direttamente?
Perché non fa sentire la sua vicinanza, magari con una semplice lettera,
personalizzata, nella quale siano date le coordinate dei servizi a
disposizione, dei numeri verdi, di chi chiamare e a chi rivolgersi per
ogni necessità?
Il Comune sa tutto, ha gli strumenti per sapere chi
vive solo e chi no, sa dove vivono i singoli anziani soli, e a loro
dovrebbe , anche se in ritardo, arrivare il segnale della propria
esistenza. Come si vede non è un problema sanitario, che pur esiste,
quello che manca, sul quale il Comune dovrebbe intervenire, sta nella
sfera delle attenzioni sociali, verso una popolazione che a parole
consideriamo utile e ancora indispensabile ed ora non solo è lasciata
alla maggiore esposizione del virus, ma è anche lasciata sola.
Tendenzialmente segregata e abbandonata.
Un’azione del genere chi la fa, in modo organico, se non la mettono in campo i Comuni?
Si tratta di mettere a disposizione degli anziani difese attive di
sostegno. Aiutandoli con ogni mezzo. Impedendo loro di uscire ed esporsi
al rischio di contagio e facendo in modo che sia proprio il Comune ad
essere il punto di riferimento organico dell’organizzazione degli
approvvigionamenti di alimentari, di medicinali e di quanto altro sia
necessario. Assistenza, solidarietà e vicinanza che un anziano,
soprattutto se solo, ha bisogno di avere proprio dal suo Comune e del
suo Sindaco.
La ringrazio per l’attenzione
Roberto Biscardini