Lettera aperta di Biscardini sul prossimo congresso del Partito Socialista
13 giugno 2008
Care compagne e cari compagni, finalmente il Comitato nazionale ha deliberato l’indizione del Congresso nazionale nella prima settimana di luglio. Come avrai potuto vedere dal sito del Partito www.partitosocialista.it il congresso si svolgerà su tre mozioni che costituiscono pertanto la base di discussione congressuale. Insieme ad molti altri compagni abbiamo fatto di tutto nelle riunioni nazionali affinché il congresso, proprio perché costitutivo e fondativo, si potesse svolgere, al di là di una libera quanto salutare dialettica interna, intorno ad un unico documento e ad un'unica proposta organizzativa. Purtroppo ciò non è stato possibile. D’altra parte nessuno poteva impedire la presentazione di più candidature alla carica di segretario o più mozioni, così come l’ipotesi di un ulteriore rinvio del congresso sarebbe stato ancora più pericoloso e dannoso. Adesso nello spirito del progetto costituente dobbiamo dedicare il mese che ci separa dal congresso nazionale per aprire dentro e fuori dal partito un confronto costruttivo intorno al nostro progetto e alla prospettiva del socialismo. In mezzo a mille difficoltà e a tante delusioni, rimango convinto con che non basta una sonora sconfitta elettorale per dare forfait, bisogna andare avanti, sicuramente in modo nuovo, ma andare avanti e trovare la strada giusta per dare sostanza al nostro lavoro. Bisogna lavorare con spirito solidale per salvare prima di tutto il progetto della costituente avviato, pur con molti limiti, nei mesi scorsi. Bisogna lavorare per dar vita al nuovo partito con una politica più forte e una nuova organizzazione, rendendone più efficace l’azione sia a livello nazionale che locale. Bisogna lavorare con generosità e un'altra volta con abnegazione per aprire il partito a tutte le energie interne ed esterne, ai giovani, e a tutti coloro che possono ritrovarsi con noi Per riaprire un rapporto di maggior fiducia con la società, anche in vista delle prossime scadenza elettorali europee e amministrative del 2009 e 2010. Questo è il congresso che avremmo dovuto già tenere prima delle elezioni dell’aprile scorso, come conclusione del progetto costituente avviato un anno fa. Adesso deve segnare un nuovo inizio. Pertanto non può essere il congresso che si rinchiude solo nell’analisi della sconfitta elettorale. Non è il congresso fatto solo per eleggere un segretario dopo l’annuncio delle dimissioni di Enrico Boselli. Non può essere un congresso burocratico, ma deve mantenere, per tutto ciò che sarà possibile, i caratteri di un congresso fondativo e per certi versi solenne. Non sarà un congresso facile, ma non può essere un congresso “resa dei conti interni” o artificialmente articolato esclusivamente su divisioni personalistiche. Per questo ho contribuito a definire i contorni politici della Mozione 3 “Un nuovo inizio per il Partito Socialista”, che sostiene la candidatura di Riccardo Nencini, cercando con pazienza di non perdere di vista l’obiettivo unitario e costituente. Sarà il congresso che dovrà affrontare il tema delle difficoltà dell’esperienza socialista dentro un crisi altrettanto profonda dell’intera sinistra, a sua volta figlia di un snaturamento così marcato da mettere ormai in dubbio la sua esistenza. Una sinistra debole e non socialista alla quale sembrano venuti meno i caratteri popolari che hanno caratterizzato la sua storia. Il congresso dovrà affrontare i temi della crisi della nostra democrazia, oggi ancora più minata da una sostanziale assenza di opposizione parlamentare e di una crisi economica del paese che pesa sui più deboli e allontana l’obiettivo di maggiore giustizia e più uguaglianza. Spero con ciò di aver dato un mio primo e semplice contributo al dibattito congressuale. Un caro saluto Roberto Biscardini
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