LE PRIME FIRME- APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO PER LA REPUBBLICA PARLAMENTARE

16 dicembre 2019

LE PRIME FIRME- APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO PER LA REPUBBLICA PARLAMENTARE

APPELLO

Esprimiamo profonda preoccupazione per le modalità e soprattutto per le finalità, più o meno dichiarate, con cui il parlamento sta procedendo a riforme, Costituzionali e non, che riguardano la rappresentanza.

Riteniamo di dover riaffermare il carattere della nostra forma Costituzionale e cioè una democrazia rappresentativa parlamentare, in cui, per Costituzione, il potere esecutivo è emanazione del Parlamento, che è composto da rappresentanti del popolo, eletti a suffragio universale con voto “personale, eguale, libero e segreto”, senza vincolo di mandato.

Non possiamo che esprimere la nostra contrarietà a modifiche sostanziali dei principi sopra espressi, perpetrate in modo surrettizio, senza tener conto che l’impianto complessivo della nostra Costituzione è coerente con quei principi, che se messi in discussione provocano una dissoluzione della forma liberaldemocratica della Repubblica Italiana. Forma già largamente compromessa sia dall’involuzione preoccupante dei partiti politici ormai ridotti tutti a una burocrazia al servizio di un leader e dediti all’alterazione truffaldina del processo decisionale e delle designazioni elettorali; sia per la mancanza effettiva di garanzie contro la manipolazione dell’opinione pubblica: carenza di vera pluralità dell’informazione, monopolio governativo della tv pubblica, mancanza di pari condizioni in campagna elettorale e di norme sul conflitto di interesse.

Purtroppo, dopo la bocciatura da parte dei cittadini e della Corte costituzionale delle riforme istituzionali  e delle leggi elettorali dei governi Berlusconi e Renzi, sull’onda della demagogia antistituzionale è tornato a prendere vigore l’ideologia antidemocratica. Il taglio dei parlamentari, così fatto e motivato, è solo uno sprezzo del Parlamento e della sua funzione.

Sappiamo bene che il Movimento cinque stelle ha imposto il taglio del numero dei parlamentari ed è stato assecondato da tutte le forze politiche con lo scopo, nemmeno velato, di distruggere la democrazia parlamentare, del resto lo hanno già detto che l’obiettivo successivo è stabilire il vincolo di mandato. La demagogia populista ha portato al rovesciamento di ogni ragionevole prassi che fa dipendere il numero dei parlamentari dal sistema elettorale, e non viceversa.

Si sta organizzando la più grossa truffa della storia repubblicana tendente a rendere perfetto l’accentramento di tutto il potere e tutti i poteri nelle mani di una ristrettissima oligarchia senza alcuna legittimità.

Il sentiero antidemocratico che si sta costruendo può passare attraverso meccanismi come:

  • una legge elettorale che introduca surrettiziamente premi di maggioranza per blindare le forze governative e ridurre – se non annullare – il ruolo delle minoranze e dell’opposizione.
  • un bicameralismo perfetto, ben peggiore della riforma Renzi, che si oppone alla volontà dei Costituenti che stabilirono espressamente una differenziazione di età, per elettori ed eligendi tra le due Camere, e una indicazione netta sul fatto che il Senato dovesse essere eletto sulla base di Collegi uninominali, anche al fine di favorire la caratteristica regionale dell’elezione.
  • la mortificazione della rappresentanza (già iniziata con la riduzione dei parlamentari), unita ad una legge elettorale che non garantisca la reale possibilità di scelta da parte dell’elettore e quindi una sempre maggiore distanza tra eletto ed elettore.
  • l’introduzione del vincolo di mandato che renda pleonastica la stessa rappresentanza parlamentare, mettendo gli eletti, anzi i “nominati”, completamente nelle mani degli oligarchi di partito.

Vogliamo indicare alcune proposte concrete, atte a ridare alla figura del parlamentare eletti dai cittadini il loro ruolo originario in un sistema di divisione dei poteri.

Limitandoci alle questioni più direttamente legate alla rappresentanza riteniamo inderogabile:

  • Il divieto assoluto di pluricandidature, anzi il rafforzamento del legame territoriale tra candidati ed elettori.
  • Almeno per il Senato, nel rispetto del principio costituzionale della rappresentatività territoriale (“su base regionale”), l’obbligo di candidare persone residenti da congruo tempo nel territorio della loro rappresentanza.
  • Una conformazione delle circoscrizioni elettorali/collegi uninominali e un rapporto numerico elettore/eletto in linea con le altre democrazie parlamentari di stati unitari, tale che garantisca la reale possibilità di conoscenza diretta tra elettore ed eletto.

La misura è colma, il Parlamento è ostaggio di un manipolo di leader e leaderini che gestiscono i parlamentari “nominati”, per distruggere i più elementari principi democratici, con la ridicola motivazione della necessità di garantire la governabilità e l’”efficientamento” (così scrivono) del Parlamento.

È indispensabile costituire un Comitato per la repubblica parlamentare, prima che la demagogia populista e l’ignoranza delle classi dirigenti producano la definitiva scomparsa della democrazia nel nostro paese.

CHI E’ D’ACCORDO CON QUESTO APPELLO E LO VUOLE SOTTOSCRIVERE, PUÒ INVIARE LA SUA ADESIONE CON NOME,COGNOME, QUALIFICA ED EMAIL A info@criticaliberale.it.   UGUALMENTE POSSONO ADERIRE ASSOCIAZIONI, FONDAZIONI, ISTITUTI ECC.

PRIMI FIRMATARI (PRIMO ELENCO)

  1. Mario Arpaia, “Memoria condivisa”
  2. Mario Baccianini
  3. Paolo Bagnoli, Università di Siena
  4. Francesco Baicchi, membro dei Direttivi del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e della Ass ‘Salviamo la Costituzione’
  5. Paolo Balzamo
  6. Federico Giovanni Maria Bancheri-Rizzi
  7. Donatella Becattini
  8. Livia Bellomia, artista
  9. Amedeo Bellini, professore emerito del Politecnico di Milano
  10. Felice C. Besostri, presidente del Gruppo di Volpedo, associazione di circoli socialisti e libertari
  11. Anna Maria Bianchi
  12. Roberto Biscardini, Cordinatore nazionale di Socialisti in Movimento
  13. Andrea Bitetto, avvocato e Dottore di ricerca in sistemi giuridici comparati ed europei . Trieste
  14. Bombana Roberto, ingegnere
  15. Daniela Borghesi, pensionata
  16. Paolo Brega, Libertario senza partito
  17. Danilo Bruno, storico, consigliere federale dei Verdi
  18. Adamo Campana, pensionato
  19. Angelo Campedelli, architetto in pensione
  20. Carmen Campesi rappresentante del CDC di Palmi
  21. Giovanni Caponago del Monte
  22. Antonio Caputo, Avvocato, Presidente Federazione Circoli Giustizia e Libertà
  23. Francesco Cecchini, scrittore
  24. Paolo Chiariello
  25. Francesco Ciafaloni
  26. Alessandro Corazza, idealista
  27. Mario Cucchi, insegnante in pensione
  28. Paolo D’Arpini, presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.
  29. Carlo Danzi, pensionato
  30. Paolo de Sanctis
  31. Enrico Di Stasio
  32. Antonio Giovanni Erittu, consulente del lavoro
  33. Paolo Fai
  34. Anna Falcone
  35. Luigi Fasce – circolo calogero capitini
  36. Vincenzo Ferrari, Avvocato. Professore emerito dell’Università di Milano
  37. Vincenzo Garraffa, medico radiologo e senatore della XI legislatura
  38. Pietro Ghezzi, professore universitario, Brighton, UK
  39. Enno Ghiandelli, pensionato
  40. Franco Gori, professore ordinario Università di Firenze in pensione
  41. Corrado Gregori, consigliere provinciale e regionale Acli del Comitato Acli di Piacenza .
  42. Piero Ignazi, accademico e politologo, esperto in politica comparata.
  43. Luca Marcantonio, già membro del “Comitato per la difesa e il rilancio della costituzione”.
  44. Gianliborio Mazzola
  45. Giancarlo Nobile, Coordinatore del Comitato Piero Gobetti di Napoli
  46. Angelo Palloni, Architetto, Assessore Ambiente Comune Anguillara Roma
  47. Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza politica, Università di Bologna
  48. Stefano Passigli, docente di Scienza della Politica
  49. Pierfrancesco Pierangelini
  50. Gianmarco Pondrano Altavilla, Istituto Salvemini di Napoli
  51. Paolo Ragazzi
  52. Elio Rindone, docente in pensione
  53. Ruggero Rondinella, ingegnere
  54. Angelo Rosanio, veterinario
  55. Raffaele Scaburri, docente scuola secondaria II grado
  56. Antonio Alberto Semi, Psicoanalista
  57. Mirella Sartori, direttore di “Italia laica”
  58. Angelo Spanò, co-portavoce dei Verdi Metropolitani di Genova
  59. Andrea Spreafico, docente universitario roma3
  60. Luigi Tangredi
  61. Roberto Todesco, perito industriale specializzazione meccanica, pensionato dell’industria
  62. Lucia Vergano
  63. Evaldo Violo, Consulente editoriale
  64. Stefano Vitale, Responsabile Servizi Educativi Territoriali CEMEA Piemonte
  65. Patrizia Viviani

 

 

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