LA TERZA REPUBBLICA SI COSTRUISCE INTORNO AD UNO STATO NUOVO di Roberto Biscardini
26 settembre 2012
La Seconda repubblica per responsabilità sostanziale di coloro che l’hanno voluta nel ’94. Naturalmente la Terza repubblica non ha ancora contorni definiti e non nasce senza la riscoperta di un impegno civile che punti dritto alla riforma dello Stato, per avere uno Stato efficiente, senza il quale nessuna riforma delle istituzioni, ma anche del lavoro, dell’economia, del fisco e dello stato sociale sarà efficiente ed efficace. Chi la può proporre, chi riuscirà a mobilitare intorno a questo obiettivo. La destra è spappolata e a sinistra al di là di quella di governo, più ancorabile un domani alla socialdemocrazia europea, non c’è pressoché niente. Può il piccolo partito socialista fare qualcosa di utile? Sicuramente sì. Può proprio il partito socialista nella coalizione di centrosinistra rappresentare il pungolo, la leva sulla quale poggiare l’ipotesi di un grande cambiamento. Occorre farlo e con coraggio occorre porre la questione. I cittadini che hanno ormai, come dice il Censis, più preoccupazione per uno Stato che non c’è, rispetto persino alle preoccupazioni per le proprie tasche e alle difficoltà che incontrano sul terreno economico, potranno darci una grossa mano. La seconda nacque contro i partiti e sul nuovismo di tutto. La terza può nascere sulla prospettiva di uno Stato nuovo. Che Fiorito abbai dichiarato “La mia moralità è comprovata dal fatto che ho tirato le monetine a Craxi”, non può che farci piacere, e ci conferma che oggi come allora dalla parte giusta.
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