LA SINISTRA SI È RIPRESO IL CILE di Alberto Angeli del 22 dicembre 2021

22 dicembre 2021

LA SINISTRA SI È RIPRESO IL CILE di Alberto Angeli del 22 dicembre 2021

E’ impossibile nascondere il sentimento di gioia per la bellissima notizia. Si, Gabriel Boric, giovane di 35 anni e deputato ed ex leader delle poteste studentesche, è il nuovo Presidente del Cile. Boric ha vinto ottenendo un consenso del 56%, segnando così la sconfitta del fascista-Pinochettista Josè Antonio Kasta e con lui il disegno di riportare il Cile nel lontano 1973 richiamando il sanguinoso golpe militare che portò ad abbattere il governo democratico del “ compagno Salvator Allende”. Nulla lasciava presagire questo successo delle forze della sinistra. Anzi, c’era grande tensione e preoccupazione nelle file della sinistra, fin dalla viglia del primo turno alle presidenziali per la forte affermazione del candidato dell’estrema destra, tanto da indurre il Corvo di casa nostra, il razzista Salvini, ad esprimere empatia e fiducia a favore del fascista Kast. Il risultato del voto ha dissolto l’apprensione saldando questo successo al voto che un anno fa sancì l’approvazione della nuova costituzione. La vittoria del millennial Boric riporta la sinistra in una nuova frontiera su cui spostare l’impegno della lotta per superare i conflitti e le sconfitte della sinistra che hanno sconvolto l’America latina nel corso dell’ultimo mezzo secolo.

Una occasione rilevante, per dare senso e significato all’idea di rinascita di una forza della sinistra affidata alle nuove generazioni. Un fatto che non deve valere solo per l’America latina, poiché riguarda anche il nostro Paese. Certo, subito è una sollecitazione che chiama le forze di sinistra e i movimenti riformisti e rivoluzionari del Continente latinoamericano a compiere le indispensabili e irrinunciabili riflessioni su quella parte della storia che fin dal Golpe di Pinochet sconvolse il continente con le varie dittature militari, [Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay], in attuazione del famigerato piano Condor, pianificato, organizzato e sostenuto dall’intelligence americana, meglio conosciuta come CIA, seguendo la dottrina di Kissinger e del Presidente USA Nixon. La svolta Cilena arriva in un momento difficile per la sinistra del nostro Paese, alle prese con una terribile crisi di identità e visione politica e intrappolata nell’emergenza politica nel pieno della pandemia e costretta a governare con Salvini, l’avatar di Josè Antonio Kasta. Il risultato del voto Cileno ha spinto i dirigenti di quel poco che residua della sinistra riformista di casa nostra a cogliere nel successo di Gabriel Boric, ottenuto su proposte di grande cambiamento, un percorso da intendersi come una guida per realizzare una ricomposizione della sinistra sostenuta da forse diverse della sinistra riformista e progressista a cui unire i movimenti radicali e ambientalisti a dimostrare che è possibile trovare un punto su cui convergere per dare struttura al disegno di rigenerazione di una forza pluralista di sinistra in grado di organizzare e guidare la domanda di cambiamento, che il voto Cileno ci invita a considerare possibile e realizzabile. Allora diciamo: GRAZIE CILE, per questa speranza che ci hai donato.

 

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