LA SINISTRA ITALIANA E LA GUERRA IN IRAQ

31 agosto 2004

LA SINISTRA ITALIANA E LA GUERRA IN IRAQ

Già un anno fa quando si trattava di decidere contro la missione italiana in Iraq la sinistra si divise tra quelli contrari senza se e senza ma, e quelli favorevoli a condizione che ci fosse il coinvolgimento dell’ONU. Poi la divisione popolare e trasversale della sinistra è sembrata chiarirsi sul piano politico con la nascita della Lista Uniti nell’Ulivo, riconoscendo all’alleanza DS, SDI e Margherita il campo riformista e agli altri quello massimalista, pacifista antiamericano. La cosa ha retto fino a qualche giorno fa, quando Prodi ha accelerato i tempi proponendo per il 20 maggio in Parlamento una mozione a favore del ritiro immediato del contingente italiano. Come dire, Prodi ha imposto e messo in minoranza coloro che sulla linea del disimpegno non ci sono mai stati. L’ala riformista di DS, D’Alema, Amato che solo qualche giorno prima aveva annunciato il suo voto contrario ad un ipotesi di questo genere, il piccolo ma sempre coerente SDI, Letta nella Margherita ed anche Cacciari, Debenedetti ed altri. Sta forse già accadendo che la lista unitaria e i riformisti stanno subendo i condizionamenti del correntone, che a sua volta subisce i condizionamneti degli estremisti pacifisti no global e bertinottiani? Può essere, ma il ruolo di Prodi presidente della commissione europea dovrebbe essere un altro. O sul cambio di posizione ci sono le foto delle torture?

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