LA POLITICA IN MOVIMENTO
18 aprile 2010
Il sistema politico è cambiato dopo le elezioni regionali. Piaccia o non piaccia, la vittoria della Lega ha innescato un processo di sgretolamento del sistema politico basato su un modello di riferimento all’unità nazionale. Perdono i grandi partiti, a favore dell’astensione, della scheda bianca e della scheda nulla insieme ai voti dati ai partiti più antisistema: Lega, IDV, Grillo. Ma perdono anche i partiti con maggiore radicamento nazionale. Su questo terreno la Lega ha trovato a sinistra la sponda dei Chiamparino e persino in Prodi, lì ad invocare la forza dei partiti e delle articolazioni regionali del PD, ma lo scontro tra Berlusconi e Fini ha rimesso in qualche modo al centro i termini della questione e consente ora anche al PD di ritornare a dire la sua. La centralità della politica nazionale non poteva non farsi sentire. Tanto più nel momento in cui ci si è rimessi a parlare di riforme istituzionali. Una cosa sembra certa, Fini ha aperto lo scontro con Berlusconi nella consapevolezza che la seconda Repubblica stia toccando il fondo. Nella convinzione che la terza non debba essere consegnata nuovamente nelle mani di Berlusconi. E sulla base della ragionevole considerazione che il sistema non può più essere solo bipolare. E D’Alema, che l’aveva capito da tempo, incomincia a rifarsi sentire, cerca appoggi.
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