LA GRECIA NEL CAOS, 9 dicembre 2008

22 dicembre 2008

LA GRECIA NEL CAOS, 9 dicembre 2008

Duri scontri a Salonicco, Atene e in altre città greche durante le manifestazioni organizzate per la morte di Alexis Grigoropoulos, il quindicenne ucciso da un agente di polizia sabato sera ad Atene nel corso di un corteo contro il progetto del governo di riforma della scuola e dell'Università. A Salonicco alcune centinaia di studenti hanno lanciato bombe incendiarie e sassi contro un commissariato di polizia, autobus ed esercizi commerciali, riferisce la Tv. Cortei anche ad Atene con incidenti simili. Manifestazioni e disordini, con violenze e attacchi a commissariati di polizia, sono avvenute anche a Patrasso, Tricala (Grecia Centrale), Kavala (nord), Corfù e Creta. Un migliaio di studenti universitari nel centro di Atene hanno organizzato una marcia di protesta. I docenti universitari hanno anticipato lo sciopero generale, astenendosi dal lavoro già lunedì. La protesta rischia di radicalizzarsi: emergono testimonianze secondo cui l'uccisione di Alexis Grigoropoulos sarebbe avvenuta a sangue freddo. Il premier greco Costas Karamanlis ha affermato che ci sarà tolleranza zero sia contro gli arbitrii della polizia che nei confronti degli «elementi estremisti» che approfittano della morte del giovane ad Atene per seminare distruzione. Karamanlis, parlando dopo un nuovo incontro col ministro dell'interno Prokopis Pavlopoulos ha assicurato che le violenze dei manifestanti «non saranno tollerate, lo stato proteggerà i cittadini». Il governo ha ordinato la chiusura delle scuole superiori per domani e il sindaco di Atene ha cancellato tutte le celebrazioni ufficiali natalizie. La sinistra attacca il governo. I socialisti greci che, in base ad alcuni sondaggi superebbero da soli, se si andasse oggi alle elezioni, il 5% della attuale compagine di governo del centro-destra, incitano a manifestazioni di massa e pacifiche contro il governo. Giorgio Papandreou, leader del Pasok, ha denunciato «le pratiche arbitrarie» delle forze dell'ordine che aumentano la «barbarie». Vassilis Vassilikos, autore del libro «Z - L’orgia del potere» che, trent'anni fa, descrisse come, partendo da un omicidio, si potesse arrivare al colpo di Stato, parla di un test per il governo e per la sinistra, chiamati a far fronte alla rabbia di un Paese intero che esplode. "C’è un intero bosco che brucia. Ogni fuoco parte da una scintilla, e il detonatore oggi è la morte di Alexis Grigoropoulos. Ma a mobilitare i giovani, e non solo i quindicenni suoi coetanei, è tutto ciò che è successo negli ultimi anni e ha creato un clima negativo nella società.. La crisi finanziaria conta certamente, ma prima c’era stato lo scandalo immobiliare che ha coinvolto il monastero Vatopedi sul Monte Athos. E i processi falsati, con i giudici che cambiano decisione secondo i giochi politici. E il tentato suicidio del disinvolto direttore generale del ministero della Cultura, che gestiva le sovvenzioni europee e svendeva i terreni vicini ai siti archeologici. Poi la legge sulle pensioni. E la decisione del governo di stanziare 28 miliardi di euro in aiuti alle banche e non alle persone in difficoltà a comprare il cibo». (dall'intervista di Marina Verna, La Stampa, 9 dicembre 2008). "La sinistra ha problemi dappertutto. In Francia, in Italia, e anche il Grecia. Quanto accadrà è imprevedibile. Non penso agli anarchici, non solo agli studenti. Penso che ormai sia coinvolta l'intera società, anche i giovani del partito di governo, Nuova democrazia. L'assassinio di Alexis è stato il detonatore di un serio disagio. Nessun paragone con il passato. È il presente che dobbiamo studiare e dal quale dobbiamo imparare e capire ». (dall'intervista di Antonio Ferrari, il Corriere della Sera, 9 dicembre 2008).

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