LA FINE DI UN SISTEMA (ELETTORALE) di Stefano Carluccio
28 febbraio 2013
120 eletti dal popolo, 220 nominati dal "ministro di Polizia. Questa è la nostra democrazia. I voti del Viminalew valgono il doppio
Il centrosinistra ha ottenuto 120 seggi con il voto popolare e oltre 200 seggi con il premio di maggioranza. Lo stesso sarebbe accaduto in caso di vittoria del centro destra.
Il paradosso che evidenzia l’incostituzionalità della legge elettorale è manifesto quando i seggi assegnati dal ministero degli Interni, attraverso la loro sottrazione al voto popolare, sono più di quelli assegnati dal voto popolare. O questa legge viene abolita o il parlamento tanto vale giocarselo ai dadi.
Ecco spiegata la vittoria di Grillo. Ma soprattutto ecco spiegata l’origine della debolezza politica dell’Italia in Europa che è alla radice della sottomissione finanziaria e commerciale verso l’ area germanica dell’euro-marco. Che spiega la resurrezione di Berlusconi, grazie non alle promesse, ma alla sua opposizione (seppur tardiva).
Senza la manipolazione del maggioritario, oggi i numeri di una alleanza tra PD e PDL sarebbero quelli di un qualsiasi centro sinistra classico nella prima repubblica. Una alleanza tra cattolici laico-socialisti. Quindi un governo si potrebbe fare, a sanzione del fallimento bipolare della Seconda Repubblica.
A tre condizioni per un vero giro di boa:
1- Che il programma comune sia basato primato dell’interesse nazionale in alternativa all’austerità tedesca, riconoscendone la matrice “egemonica” da respingere.
2- Che su questa base di autonomia si ristabilisca un criterio di parità tra tutti i membri dell’Unione (non sfugge a chi è attento che ormai, anche nei dibattiti televisivi e sulla stampa, il giudizio “internazionale” atteso sia solo quello di Berlino e non dell’Unione europea, il cui vero presidente è la cancelliera tedesca, unico console del fu Direttorio franco-tedesco).
3- La riforma elettorale anti maggioritaria ( proporzionale o uninominale è ormai secondario).
NB Naturalmente tutto questo avrebbe più forza se il PD si decidesse ad aderire alla famiglia socialista in modo che il sistema politico italiano possa essere coerente col sistema politico europeo. Finché così non sarà, inevitabilmente la politica italiana sarà facilmente preda di divisioni indotte dall’esterno e a simmetriche tentazioni servili fino all’ umiliazione, come l’ultima: quella di un segretario di partito della sinistra che fa il bacio della pantofola pre-elettorale al ministro democristiano delle finanze tedesche anziché andare negli uffici dei socialisti europei. Peraltro con sua sfortuna, visto che ogni intromissione della Merkel nelle campagne elettorali altrui ha portato disgrazia ai candidati sostenuti; in Italia in un colpo solo ne ha fatti fuori ben due.