LA COSCIENZA PERDUTA E LA DERIVA AUTORITARIA di Manuela Barbarossa - riceviamo e pubblichiamo
09 marzo 2020
La situazione in Italia è grave.
La
gravità si accompagna ad una perdita di coscienza e di pensiero. Il reale
prende il sopravvento a causa di una “emergenza sanitaria” opaca, attorno alla
quale si sta costruendo un percorso di dèbacle
economica, politica, sociale,
psicologica. In poco tempo pare esserci dimenticati chi siamo. Unici sentimenti
dominanti: angoscia, paura. La deriva
autoritaria si esplicita nell’applauso generale. Un brutto film già visto ?
La
protezione civile scrive: si parla di emergenza sanitaria "ogni volta
che si creano situazioni critiche che possono incidere sulla salute
umana". Da un punto di vista pratico, viene sottolineata l'importanza di
pianificare in modo efficace la "risposta dei soccorsi sanitari"
portando avanti, allo stesso tempo, "un'attività di sensibilizzazione sui
comportamenti da adottare in caso di rischio". Inoltre, durante le
emergenze "vengono attivate le procedure di soccorso previste nei piani
comunali, provinciali e regionali".
Ma il “corona virus”, una influenza virale come tutte le influenze , è tale da attivare una situazione di emergenza sanitaria del tipo attivato in Italia ? Ancorché in Italia, più che essersi attivata una emergenza sanitaria, pare essersi attivata una deriva autoritaria che scarica tutto sui cittadini . Lo Stato ha il dovere di intervenire subito allestendo ospedali emergenziali e reperire personale sanitario. A distanza di due mesi non sembra averlo fatto.
Non
c’è tempo di andare in televisione a parlare e a fare interviste. Si deve
lavorare per rispondere ad una emergenza sanitaria ovvero pianificare in
modo efficace la "risposta dei soccorsi sanitari" non metter i cittadini agli arresti domiciliari.
Non
si deve scaricare l’ incapacità di
gestire una emergenza sanitaria sulla società civile.
Il
dott. Piero Mozzi, scrive: “Virus e batteri
sono i soli ad aver interpretato perfettamente la globalizzazione. Si spostano
col vento, con l’aria, con gli animali, con gli insetti, con gli esseri umani,
e magari anche con le merci. Fermarli è come pensare di arrestare il vento
alzando le braccia. Bisogna che ci sappiamo adattare e adeguare “
Ma io aggiungerei che virus e batteri sono anche la cosificazione dell'agire umano dissennato e crudele verso
il mondo della natura e degli animali . Il vissuto che l'uomo venga punito dal divino con
le malattie pestilenziali
per misfatti compiuti, ci
rinvia simbolicamente ai colpevoli comportamenti umani verso il mondo della
natura .
Il Coronavirus ( scrive ancora il dott. Mozzi ) si sparge nelle regioni italiane, portandoci a pensare che il numero di contagi potrebbe essere sottostimato, è assodato che i decessi sono limitati e circoscritti a persone avanti negli anni e con debilitazioni precedenti. Il Coronavirus si è caratterizzato per un tasso di mortalità contenuto intorno all’1-2%, con una percentuale di guarigioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima al 95 per cento. Se paragoniamo le sue vittime alle 8.000 morti per l’influenza e le sue complicazioni che le statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità registrano ogni anno in Italia, sembrerebbe nei fatti poca cosa. Tutto ciò non basta evidentemente a tranquillizzare gli animi e a vincere la psicosi della gente, sgomenta per il ripresentarsi di fenomeni che si vorrebbero confinati a un lontano passato, o circoscritti a zone del pianeta non ancora raggiunte dalla modernità”
La questione appare dunque molto complessa poiché se l'influenza da corona virus , pone in sè e per sé una emergenza sanitaria , bisognerebbe come enuncia la protezione civile pianificare in modo efficace la "risposta dei soccorsi sanitari" portando avanti, allo stesso tempo, "un'attività di sensibilizzazione sui comportamenti da adottare in caso di rischio".
Ma noi siamo andati oltre , sino a giungere a decreti che proibiscono la libera circolazione delle persone, che fanno chiudere scuole, negozi, attività. Che decretano l' Italia come se fosse tutta malata. Si blocca tutto. C’è chi vorrebbe una sorta di stato di polizia che controlli che tutti facciano ciò che questo governo- ricordo non votato democraticamente – ha decretato. Perchè ?
Perchè il sistema sanitario italiano non è in grado di rispondere a tale situazione pianificando , come dice la nozione di emergenza sanitaria , in modo efficace la "risposta dei soccorsi sanitari" portando avanti, allo stesso tempo, "un'attività di sensibilizzazione sui comportamenti da adottare in caso di rischio".
Non è mai stato pianificato un piano di emergenza sanitaria. Mai. Come se non si fosse previsto un piano di evacuazione e/o intervento in caso di incendio in un palazzo.
Ancorchè possa essere il corona virus una influenza più aggressiva di altre, pandemica, non credo più della Sars o dell'Ebola – è il sistema sanitario italiano che non riesce a rispondere a questo accadimento. E’ al collasso.
E ciò a causa di un depotenziamento dello stesso messo in atto da anni dai differenti governi che hanno chiuso moltissimi ospedali, che non hanno potenziato il personale medico e paramedico, non si è potenziata la ricerca, neppure i reparti di terapia intensiva, non hanno potenziato i macchinari necessari , ma al contrario ne hanno prodotto una riduzione drastica. Qualcuno dovrebbe fare una ricerca in questa direzione e fornire i dati almeno degli ultimi dieci anni per capire quanti ospedali sono stati chiusi , e quanti depotenziati. Quante strutture ospedaliere ci sono in giro in Italia chiuse e abbandonate .
Di fronte ad una popolazione che invecchia e di fronte ad una moderna circolazione di persone da ogni parte del mondo per scelta o per necessità. Di fronte soprattutto ad un mondo crudele che utilizza gli animali non umani non come esseri viventi , ma come fossero carne da macello, mettendoli in condizioni esistenziali aberranti e creando loro , gli umani , spesso e di conseguenza pandemie di origine animale. Ma l'origine è umana. Ma anche di un mondo che si nutre di tutto , voracemente, incessantemente , che non si ferma davanti a nulla , interpretando tutto ciò che la natura ha saccheggiandola come se fosse merce , trasformando i suoi doni in cibo o in altro. Ridurre tutto a disposizione dell’essere umano e dell’industria. Dall'inizio di questa vicenda si è subito entrati in una dimensione reificata di confusività esistenziale e morale , di una comunicazione isterica supportata di una vera e propria industria culturale che mina le fondamenta di sicurezze e certezze acquisite, che ci vuole indirizzare il pensiero e il vissuto in una direzione unica, di un susseguirsi - e questo è altrettanto patologico - di opinioni di medici virologi e non , confuse, contraddittorie, conflittuali. Numericamente eccesive. Ossessive. E' immediatamente iniziata la solita passerella televisiva di esperti, opinionisti, dove viene detto tutto e il contrario di tutto . Un delirio di massa fomentato, spinto all'estremo da un sistema di comunicazione malsano, ideologico, costruito, irresponsabile.
E via i bollettini di guerra quotidiani dove i numeri che calcolano confusamente morti feriti contagiati , creano cifre inesistenti perchè, come detto da alcuni addetti a lavori , il calcolo parte da presupposti errati, ma niente , si deve continuare in questa corsa verso l'Ade sociale Si parla di numero di morti senza capire se sono morti in ospedale o perchè non curati non essendoci reparti di terapia intensiva adeguati, o perchè già malati cronici. Non si capisce nulla l’informazione non informa, ma crea solo panico.
E poi ancora , si insiste , notizie dettagliate su quanto dura il virus sulle superfici , quanto gira nell'aria, i disegni del virus e ancora numeri, che non hanno un significato logico, sanitario, lanciati in mezzo alla folla.
Città vuote, supermercati presi d' assalto. Come scrive il dott. Piero Mozzi nel suo bellissimo articolo che ho già citato , i morti in Italia erano persone anziane, tranne quello che è deceduto a Como che aveva sessantadue anni, ma era già dializzato, ovvero soffriva di una patologia seria e severa come appunto l’insufficienza renale, che coinvolge anche problemi cardiocircolatori e tutto il sistema immunitario.
Sembra che il virus colpisca le persone anziane, mentre i bambini non verrebbero colpiti forse perché dispongono di difese immunitarie più forti. Magari sono molto più sensibili al comune virus influenzale rispetto al coronavirus.
Una opinione non certo meno valida quella del dott. Mozzi ,di quelle di tanti virologi che si contraddicono, che danno cifre poco chiare , che creano panico e allarmismo . Il problema c'è.
Un
virologo , il Prof. Giulio Tarro ,
premiato come miglior virologo nel mondo nel 2018 collaboratore di Sabin ,
scopritore del vaccino antipolio, intervistato
sia dall’Avanti che dal Messina Today , dichiara che quello che sta accadendo in
Italia è un grave errore. “Bisognava subito interrompere i voli
dalla Cina, come hanno fatto in Francia . Appena avuto la notizia del’epidemia
cinese i cugini francesi si sono preoccupati di raddoppiare i ricoveri di
emergenza. Errori madornali di chi ci governa”.E ancora. Il
celebre virologo Tarro: “Coronavirus? Contagioso ma poco letale, emergenza
scatenata da panico e scelte politiche”Il professore messinese “miglior virologo al mondo 2018” tranquillizza sugli
effetti e il futuro del virus ma avverte: “Terapie intensive cancellate dalla
politica”. La speranza nel vaccino entro diciotto mesi dagli anticorpi dei
soggetti guariti“
Anch’egli come il dott. Mozzi dichiara
che la vera cura è il nostro sistema immunitario. Ma bisogna fare chiarezza,
dire come stanno le cose, e non
lanciare l'emergenza pandemica, come se fossimo tutti in pericolo
di vita a causa del virus e colpevoli di voler vivere mantenendo almeno le
libertà fondamentali.
Non
si deve creare panico. Tanto meno immobilizzare una nazione.
Non
esiste solo il corpo con le sue fragilità , ma anche la psiche, le cui
fragilità sono assai altrettanto
complesse. Creare panico , vuol dire creare uno stress altissimo con
attivazione di forme di aggressività
interiore ed esteriore. E lo stress comunque mina lo stesso sistema
immunitario.
L'emergenza
sanitaria esiste in quanto il sistema sanitario italiano come si è detto, è depotenziato, con pochi ospedali che
hanno personale limitato e pochissimi
reparti di terapia intensiva.
Chiedere agli italiani dei sacrifici è possibile , avviare una deriva autoritario no.
Bisogna spiegare, far capire, chiarire che bisogna rallentare poiché il sistema sanitario italiano è al collasso, non è in grado neppure di rispondere ad una ondata di influenza da corona virus.
Dobbiamo essere solidali. Premunirci poichè in questo momento chi avesse necessità di curarsi o per il corona virus e per altre patologie non troverebbe risposta .
Convincere tutti a fare un passo indietro per supportare tale situazione è possibile ma non creando panico, allarmismo da virus/peste o colpevolizzazione. Ma la deriva autoritaria che mette i poliziotti sulle strade e impedisce la libera circolazione no.
Bisogna ora , subito, immediatamente fermarsi a ragionare e chiedersi cosa stia accadendo.
Ritrovare
l'equilibrio, il coraggio di parlare
correttamente, di capire. Ci vuole più silenzio. Ci vuole riflessione
insieme all'azione .
Non
c’è tempo di andare in televisione a parlare e a fare interviste. Lo stato deve
agire nell’interesse dei cittadini.
Non
si deve scaricare l’ incapacità di
gestire una emergenza sanitaria sulla
società civile. Lo Stato deve mettere la sanità in grado di funzionare , di
curare.
Dall'inizio
di questa vicenda la cultura pare avere
abdicato. Silenzio.
Eppure è in questi momenti che la cultura deve farsi sentire , dare voce all'invisibile, mantenere la democrazia, mostrare uno sguardo verso l'alto, verso quell'aldilà dal factum brutum.
Come scrive Georg Simmel “il confine al di sopra e al di sotto di noi è il nostro strumento per orientarci nello spazio infinito dei nostri, per riconvertire reparti , assumere personale sanitario, mondi” .
Il Covid-19 ha certamente origine animale , ma in quanto, come ho già detto, e voglio ripeterlo, il mondo umano ha un comportamento terribile , vergognoso nei confronti degli animali non umani riducendoli a cose, a strumenti.
E' necessario fare un piano sanitario che preveda la possibilità di curare in emergenza chi ne ha necessità. La sanità va messa in condizioni di svolgere eticamente ed economicamente la propria funzione per far fronte anche ad una emergenza sanitaria .
Ma
è altrettanto necessario non perdere di vista chi siamo. Pensare, interrogarci
sulla condizione del nostro essere nel mondo, animali non umani compresi.
Sul
massacro che viene perpetrato ogni giorno degli animali non umani che conduce anche a queste aberrazioni
viraliSul
dominio dell'uomo sulla natura , dominio che non sappiamo dove ci condurrà.
E’
terribile ascoltare richieste di derive
autoritarie, di chiusura di una nazione, di arresti domiciliari per far fronte
ad una emergenza che il governo e la sanità , per incapacità politica ed
economica non sanno fronteggiare.
Si
stanno ledendo i diritti fondamentali della costituzione quando , un celebre virologo ci sta dicendo
qualche cosa di diverso .
Su
Messina Today dell’ 11 marzo leggiamo il Pro Sarro che dichiara: “Faccio mio quanto
riportato on-line dal New England Journal of Medecine: “Il tasso di mortalità
associato al COVID-19 potrebbe essere considerevolmente inferiore all’1 per
cento anziché del 2 per cento riportato da alcuni gruppi, come dichiarato da
Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infection Diseas statunitense,
sulla base di un rapporto incentrato su 1099 pazienti con COVID-19 confermato
in laboratorio provenienti da 552 ospedali cinesi. Questi pazienti presentavano
un ampio spettro di gravità della malattia, e se si presume che il numero di
casi asintomatici o minimamente sintomatici sia di diverse unità di grandezza
superiore a quello dei casi riportati, il caso di fatalità della malattia
ricadrebbe molto al di sotto dell’1 per cento. Ciò suggerisce che le
conseguenze cliniche complessive del COVID-19 potrebbero in definitiva essere
simili a quelle di una grave influenza stagionale, che presenta un tasso di
fatalità dello 0,1 per cento circa, o di un’influenza pandemica come quella del
1957 o del 1968, piuttosto che a quelle della SARS e della MERS, caratterizzate
rispettivamente da una fatalità del 10 per cento e del 36 per cento (Fonte:
popsci.it –New Eng J Med online 2020)”.
Cosa sta accadendo in Italia? Cosa sta facendo l’Europa? Chiedo che intervenga contro questa pericolosa deriva autoritaria
italiana. Potrebbe essere questo il momento per costruire veramente l’Europa
anche con una piano europeo di risposta alle emergenze sanitarie, in modo che
non si creino differenze tra paesi che puntano il dito gli uni contro gli altri,
e che funga da osservatorio contro la violazione dei diritti fondamentali
dell’uomo di libertà e diritto alla cura.
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