L’ESPERIENZA DI SINISTRA E LIBERTA’ SI E’ CONCLUSA
19 novembre 2009
I socialisti hanno rotto gli indugi. Dopo mesi di incontri e di trattative per tenere insieme quell'alleanza elettorale nata all'europee per superare lo sbarramento del 4%, il giocattolo si è rotto.
SD e Mps hanno pensato che i Socialisti e i Verdi si sarebbero piegati alla logica di trasformare Sinistra e Libertà da alleanza elettorale in soggetto politico o partito, compreso lo scioglimento di un partito non scioglibile, come il PSI. I socialisti hanno messo in conto, in tutti questi mesi, che alla fine sia SD che Mps avrebbero accettato la logica di un progetto che doveva avere ancora un carattere sperimentale, da verificare alle elezioni regionale, la dove si sarebbe ritenuto possibile.
Due errori di presunzione uguali e contrari. I due progetti erano incompatibili e alla fine si è arrivati alla inevitabile rottura.
Cosa succederà a SD e Mps lo si vedrà nelle prossime settimane. La strada dei socialisti è indicata nel documento approvato dalla segreteria nazionale del PSI.
Ecco il documento della segreteria nazionale.
Non aver compreso la gravità della crisi in corso, la rottura degli impegni politici e organizzativi sottoscritti e le continue pressioni per costituire un nuovo partito dall’identità confusa, hanno determinato la crisi di Sinistra e Libertà.
I socialisti si sono attenuti ai deliberati dell’assemblea di Bagnoli e, in seguito, alle decisioni assunte nel coordinamento nazionale del 5 novembre scorso e tra i leaders dei partiti e dei movimenti che hanno costituito SeL.
Dopo l’assemblea di Bagnoli, più volte i socialisti hanno richiamato la necessità di discutere il progetto di SeL da presentare agli italiani in vista delle elezioni regionali del marzo 2010. Più volte hanno messo in evidenza quanto SeL dovesse interpretare il profilo di un’Italia riformista da contrapporre al Paese prigioniero del conflitto governo/giustizia.
Si è risposto a questa urgenza dando priorità ad un controverso dibattito organizzativo anziché alle scadenze imposte dalla politica.
Ma solo la politica può favorire un chiarimento.
Statuto dei lavori atto a proteggere quel ‘terzo popolo’ carente di tutele e di ammortizzatori sociali, riforma delle Istituzioni, diritti di terza generazione, scuola e formazione coniugati con il merito e la qualità.
E’ dentro questa cornice che si costruisce un’Italia più giusta.
Alla crisi economica, la peggiore dai primi anni settanta, si è aggiunta una crisi istituzionale dai risvolti allarmanti. Lo stato dell’Italia obbliga la sinistra a definire con urgenza un asse riformista attorno al quale costruire alleanze coese fino al prossimo turno elettorale.
Alle prossime elezioni regionali i socialisti sosterranno i candidati di centrosinistra alla presidenza delle regioni italiane, e saranno in campo con le loro idee e con le loro liste.
Gli organismi territoriali, nell’ambito dell’autonomia statutaria, valuteranno possibili alleanze regionali, tenuto anche conto dell’esperienza delle scorse elezioni europee, a partire dalle forze aderenti al Pse ed da quelle ecologiste e laiche.
Il PSI avvierà incontri con partiti e movimenti che si richiamano alla tradizione riformista e con i quali condividono un’idea dell’Italia futura.
La segreteria infine ha posticipato la chiusura del tesseramento al 31 dicembre 2009. Ha indetto per i giorni 28 e 29 novembre manifestazioni regionali con la partecipazione dei compagni e delle compagne della segreteria nazionale per una riflessione sulle iniziative da promuovere in previsione delle elezioni regionali.