Intervista a Rino Formica, "UN ANNO DI TREGUA PER COSTRUIRE L'EUROPA" L'ex ministro, a sostegno del richiamo di Napolitano a Rimini, da Critica Sociale agosto 2011
12 ottobre 2011
Un anno di tregua per costruire l’Europa. E’ questa la proposta lanciata in un’intervista al blog del proprio partito da Anna Nahles, giovane segretario generale della SPD. Per superare la crisi, afferma, gli Eurobond sono indispensabili ed urgenti, prima che la crisi dei debiti sovrani di paesi cone Italia e Spagna si aggravi e con esse la situazione dell’Euro. In Germania, prosegue, il ministro delle Finanze e i Liberali, con il sostegno della Bundesbank, restano fermamente contrari alla misura. L’Europa su questa linea è in pericolo. Di qui la “mano tesa” dei Socialdemocratici tedeschi alla Merkel (che peraltro vede crescere le critiche per la sua incertezza anche in casa CDU) per uscire dall’angolo in cui si è fatta mettere dalla minaccia di crisi di governo dei liberali. Una posizione, quella della giovane segretaria dell’SPD, che Rino Formica sposa da cima a fondo e che si augura sia assunta anche dalle forze politiche in Italia, e dal Partito democratico, in particolare. La proposta di un “anno di tregua per costruire assieme l’Europa”, sostiene Formica nell’intervista che compare sul nuovo numero di Critica Sociale (e che anticipiamo oggi), è in piena sintonia con le preoccupazioni del Presidente Napolitano espresse ieri al Meeting di Rimini quando ha esortato a “rendere chiaro quale sia la posta in gioco per l'Italia: ridare vigore e continuità allo sviluppo economico, sociale e civile. E far ripartire la crescita in condizioni di stabilità finanziaria, non rischiando di perdere via via terreno in seno all'Europa e nella competizione globale, di vedere frustrate energie e potenzialità ben presenti e visibili nel Paese, di lasciare insoddisfatte esigenze e aspettative popolari e giovanili e di lasciar aggravare contraddizioni, squilibri e tensioni di fondo". La "tregua per l’Europa" è la risposta, secondo Formica, che le forze politiche devono assumere alla luce delle gravi e fondate critiche che il Presidente della Repubblica ha rivolto a entrambi gli schieramenti. Napolitano ha chiesto di "liberarsi finalmente da approcci angusti e strumentali", nel momento in cui, ha ricordato, "ci apprestiamo a discutere in Parlamento nuove misure d'urgenza". E qui il Capo dello Stato ha la duplice bacchettata, al governo e all'opposizione. Rivolto al governo, il presidente della Repubblica chiede: "Possibile che si sia esitato a riconoscere la criticità della nostra situazione e la gravità effettiva delle questioni, perché le forze di maggioranza e di governo sono state dominate dalla preoccupazione di sostenere la validità del proprio operato, anche attraverso semplificazioni propagandistiche e comparazioni consolatorie, su scala europea?". Ma il Capo dello Stato ne ha anche per la minoranza: "Possibile -chiede ancora Napolitano- che da parte delle forze di opposizione ogni criticità della conduzione attuale del Paese sia stata ricondotta a omissioni e colpe del governo, della sua guida e della coalizione su cui si regge?". Ne trae questa conclusione: "Lungo questa strada non si poteva andare e non si è andati molto lontano". Ecco allora che "occorre più oggettività nelle analisi e più misura nei giudizi, più apertura e meno insofferenza verso le voci critiche e le opinioni altrui". In sintesi: "bisogna portarsi tutti all'altezza dei problemi da sciogliere e delle scelte da operare: scelte non di breve termine e di corto respiro, ma di medio e lungo periodo".
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