IL VOTO SPAGNOLO di Alberto Benzoni del 25 luglio 2023
25 luglio 2023
Dopo l'inizio della guerra in Ucraina, in Europa occidentale e dintorni, si sono svolte elezioni politiche nei seguenti paesi: Finlandia, Estonia Svezia, Rep Ceca, Ungheria, Grecia, Turchia, Montenegro, Croazia, Italia, Francia, Spagna. In tutte queste elezioni, meno una, ha vinto un centro alleato con la destra anche estrema o che guardava ( vedi Francia) in quella direzione. Mentre è generale il calo delle forze socialiste.
Sta passando, dunque, almeno finora, il disegno dei popolari europei: quello di utilizzare la guerra in Ucraina e la cultura della guerra da questa alimentata per fare definitivamente i conti con la sinistra o, più esattamente, con quello che ne rimane ( divisioni , tabù, conformismi euroatlantici, mancanza di credibilità).
Unica eccezione, la Spagna. Tra l'altro nel mirino delle autorità europee: per i suoi collegamenti con l'America latina e con gli sforzi di mediazione in atto in Venezuela e per il rientro di Cuba all'interno della comunità latino-americana. E, soprattutto, per aver rifiutato l'alleanza con i popolari, pur sostenuta da personaggi come Felipe Gonzales e Susana Diaz, per confermare, invece, la sua alleanza di governo con la sinistra radicale con un programma di diritti sociali e civili e con un dialogo costante con le formazioni indipendentiste. E', allora, in virtù di queste scelte che l'attacco del centro-destra e, sia pure con un sistema elettorale complessivamente sfavorevole, esiste la possibilità di mantenere in carica il governo uscente.
E' l'ennesima smentita per i cultori di un socialismo che si vergogna di esserlo. Ma è anche, nell'oggi e nell'immediato futuro, un incoraggiamento per quanti vogliono riprendere il cammino.
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