IL RITORNO DI FORMICA: "VINCERANNO I 5STELLE, PER FORTUNA SENZA I VOTI PER GOVERNARE DA SOLI"intervista di Concetto Vecchio La Repubblica
01 marzo 2017
I 90 anni dell'ex ministro: da Giovane turco contestai Nenni, Renzi deve temere i dc dentro il Pd: "Le scissioni devono essere preparate da grandi scontri sulla linea politica: i loro presupposti sono deboli"
L'intervista di CONCETTO VECCHIO
ROMA. "Scissione, dice?". Rino Formica socchiude gli
occhi. "Rammento bene quella di palazzo Barberini nel 1947, quando i
socialdemocratici se ne andarono dal Psi: c'ero quel giorno ". Ex
ministro, padre dello scontrino fiscale, testa d'uovo della Prima Repubblica,
oggi compie 90 anni. Memorabili le sue battute. "Un partito di nani e
ballerine, "la politica è sangue e merda".
Torna sempre tutto in Italia?
"Sì, ma con una differenza: il sangue oggi è sofferenza altrui, mentre la
merda, il lavoro sporco, lo devono fare gli altri".
Lei due anni fa disse: "Renzi si brucerà da solo".
"Il fuoco più rovente ora ce l'ha in casa sua. Non mi riferisco a quelli
che sono usciti, ma agli ex democristiani che sono rimasti".
Perché non le piace?
"Non ha cultura politica. È il provinciale che va in città, quello che
entra nel negozio di lusso e tocca la merce, l'annusa...".
Non sono giudizi ingenerosi? A un certo punto il suo decisionismo venne paragonato
a quello di Craxi.
"Craxi non avrebbe mai fatto rottamazioni. Non c'è un solo dirigente della
minoranza che è stato estromesso".
Come vede gli scissionisti?
"Le scissioni devono essere preparate da grandi scontri sulla linea
politica: i loro presupposti mi sembrano deboli. Parlano di recuperare un
popolo, ma mi sembrano più attenti a costituire i gruppi parlamentari invece
che a organizzarsi sul territorio".
Non hanno futuro?
"Dipende, se il Pd avrà la sua Domus Marie, che detronizzerà o ridimensionerà
Renzi, forse sì: molti indizi del resto dicono che si va in quella direzione. A
quel punto i fuoriusciti potrebbero tornare, in fondo è come se si fossero
autosospesi".
In cosa hanno ragione?
"Renzi non dà spazio. Nelle direzioni lui parla un'ora, e gli altri hanno
il tetto di cinque minuti".
Il suo concittadino Emiliano ha fatto bene a rimanere?
"Mah, non so se è diventato per caso un uomo politico o se fu per caso
pubblico ministero".
Lei per chi vota?
"Scheda bianca".
Pensa che avremo un governo a Cinquestelle?
"È probabile. Ma con questa legge proporzionale, chiunque vincerà non
governerà da solo. Sarà la fortuna dei grillini, così la responsabilità sarà
condivisa".
Come spiega il loro successo?
"Raccolgono la larga opposizione ai governi che impongono sacrifici senza
offrire in cambio un futuro".
Come vede Di Maio premier?
"Ha la dimensione del consigliere comunale".
Chi sono stati i grandi nella storia d'Italia?
"De Gasperi, Nenni, Saragat. Ma il più abile è stato Togliatti".
Che ricordo ha di Nenni?
"Venne a Bari nel 1944 e noi della corrente dei Giovani Turchi lo
contestammo perché voleva la fusione col Pci".
Massimo Pini, nella biografia di Craxi, le "rimprovera" di non
essere mai andato ad Hammamet.
"Non è vero, andai per i funerali. Ma nel '93 Craxi era convinto che di
fronte a Tangentopoli era giusto fuggire, io no. Rompemmo".
Lei è ricordato per la legge manette agli evasori.
"In Italia aggirare fisco suscita benevolenza nella società. E chi ti
consiglia di farlo è benemerito. All'epoca andai in Svezia dove il mio collega
mi disse: il controllo comincia dal vicino di casa. Tornato in Italia riferii
questa frase e mi insultarono per mesi, dissero che favorivo lo spionaggio
fiscale".
Com'è la sua vecchiaia?
"Scrivo, leggo. Divoro sette giornali al giorno".
Ha
rimpianti?
"Faccio parte di quella generazione passata dall'adolescenza alla maturità
saltando la giovinezza: una ricchezza, per le esperienze fatte, ma anche una
debolezza, perché abbiamo saltato una stagione della vita. Non siamo mai stati
spensierati".
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