Il PSI APRE AL CENTRO E CONDANNA LA BINDI, giovedì 16 dicembre 2010
17 dicembre 2010
Documento politico della Segreteria Nazionale
La Segreteria Nazionale del PSI, riunitasi il 16.10.2010, approvata la relazione del Segretario,
1) Ritiene si sia aperta una nuova fase politica nonostante il Parlamento abbia bocciato la mozione di sfiducia. E’ fallita infatti la “missione” per la quale il Presidente del Consiglio aveva chiesto il consenso degli italiani. L’Italia è più divisa, più povera, con istituzioni più deboli, lontana dalla possibilità di agganciare la ripresa in tempi brevi.
2) Il Psi ritiene necessario che le forze riformiste del centrosinistra si ritrovino, qui ed ora, per definire un programma e un progetto di “ricostruzione nazionale” in grado di dare risposte concrete alla crisi del sistema politico e istituzionale, causa principale della crisi economica e sociale che sta travolgendo soprattutto il mondo giovanile.
3) L’opportunità di rovesciare la destra non si realizza attraverso la presentazione del “fronte delle sinistre” ma con una coalizione della sinistra riformista con le forze di centro strette attorno ad un progetto per l’Italia fondato sul lavoro, sulla sicurezza, sulla sobrietà, sul merito, lontano da ogni radicalismo e da ogni forma di giustizialismo, sulla linea tracciata dal Congresso di Perugia.
4) Tenere le primarie tra i partiti della sinistra significherebbe, in questa situazione, chiudersi in un recinto, moltiplicare le lacerazioni ed isolarsi da un rapporto con partiti e movimenti dell’area di centro con i quali ricercare un’alleanza.
5) Il Psi proseguirà nei suoi contatti con radicali ed ambientalisti per costruire iniziative comuni su questioni che stanno nel cuore degli italiani (dai costi della politica all’informazione) senza escludere un lavoro condiviso in alcune tra le città che andranno al voto in primavera.
6) Deplora l’On. Rosy Bindi per il giudizio espresso sulla storia del socialismo in Italia. Un giudizio che mistifica la realtà e dimostra come certe letture della vicenda politica italiana siano del tutto funzionali all’avversario politico che si intende combattere.