IL PROBLEMA DELLA BASSA NATALITA' IN ITALIA - di Roberto Biscardini dell'aprile 2002

20 dicembre 2005

IL PROBLEMA DELLA BASSA NATALITA' IN ITALIA - di Roberto Biscardini dell'aprile 2002

Abbiamo ritrovato un brano dell'intervento di Roberto Biscardini al congresso regionale Sdi dell'aprile 2002 riguardante il tema delle basse natalità che riportiamo per confrontarlo con le chiacchiere inconsistenti delle forze cattoliche della destra che pensano di risolvere il problema con qualche ridicolo bonus alle famiglie che fanno figli.

Nelle settimane scorse abbiamo visto le statistiche delle basse natalità sia in Italia che in Lombardia. Questo non è un indice di sviluppo né di ricchezza, significa che il nostro paese è molto arretrato nelle politiche di sostegno della donna e della famiglia e significa, in altre parole, che con un solo reddito familiare non si fanno figli e se lavori in due non ne fai perché il sistema dei servizi non è così efficace. Ormai le statistiche sono chiare, il tasso di natalità è più alto dove più alto è il tasso di occupazione femminile e non l’inverso. Non a caso in Europa i tassi di natalità più bassi si verificano in Italia e in Spagna, contrariamente a quanto avveniva una volta, perché in questi paesi l’occupazione femminile è più bassa. Anche su un tema come questo si distingue ciò che è di destra e ciò che è di sinistra.
Dopo tanta demagogia cattolica si scopre che le politiche per la famiglia più avanzate in Europa sono state realizzate dalla laicissima Francia che in Europa ha il primato delle natalità perché ha il primato dell’occupazione femminile.
Ciò è stato possibile per merito del governo socialista di Lionel Jospen che ha consentito un largo sistema di garanzie sociali, ha sostenuto la maternità attraverso asili nido aperti sino alle otto di sera, sgravi fiscali, assegni familiari, congedi, permessi retribuiti in caso di malattia dei figli e per le famiglie numerose e persino il rimborso delle spese di trasporto, contributi per il doposcuola, per l’affitto, per le bollette dell’elettricità e sconti sulla rete ferroviaria, per il cinema e per i musei.
E ciò avviene nel paese che per primo ha riconosciuto i patti civili di solidarietà estendendo il diritto di famiglia alle unioni di fatto anche per le persone dello stesso sesso. Meglio imitare la Francia socialista piuttosto che rimanere senza tutele per le madri e le giovani coppie e senza la legge sulle coppie di fatto.

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