IL NOSTRO INCONTRO DI MERCOLEDÌ di Alberto Benzoni del 10 luglio 2020

10 luglio 2020

IL NOSTRO INCONTRO DI MERCOLEDÌ di Alberto Benzoni del 10 luglio 2020

In circa sessantasei anni di militanza ho partecipato ad un’infinità di incontri. E su due temi principali: il futuro (o il rilancio) del socialismo. E la crisi della sinistra.

Vorrei ricordare, tra loro, il primo e l’ultimo.

Il primo avvenne a Grado, nel luglio del 1954. Campeggio organizzato dalla federazione giovanile del partito socialdemocratico. Un caldo soffocante. Tende visitate da vermi bianchi. Alzabandiera e inni; rigorosamente di sinistra. E l’allora segretario, tale Giacomo De Sario, ad arringarci, sottolineando che, nel nostro vivere comunitario e spartano, c’erano le anticipazioni etiche della futura società socialista. Venimmo però ben presto a conoscenza che aveva prenotato una stanza nel migliore albergo della città. Fu l’inizio della fine del mio breve rapporto con il partito.

L’incontro di ieri sera con i vertici dell’attuale Psi - cui ho partecipato nella veste passepartout di Vecchio saggio - mi lascia invece ben sperare. Niente voli pindarici, brevi cenni sull’universo, appelli all’unità; a coprire la vaghezza dei propositi. Piuttosto la richiesta di concorrere alla realizzazione di una proposta precisa: il ritorno ad una presenza autonoma dei socialisti nei prossimi appuntamenti elettorali, compreso quello delle comunali romane. E la consapevolezza piena del suo significato politico. Per il passato, denuncia di una situazione di sempre più soffocante “servitù volontaria” che ci ha reso sempre più irrilevanti e, nel contempo, autoreferenziali; per il futuro, presa d’atto dell’esistenza, soprattutto a livello locale, di una domanda concreta di socialismo e della necessità di incrociarla.

Il percorso che si apre sarà lungo, irto di ostacoli e probabilmente senza grandi ricadute immediate

Una ragione in più per sostenerlo.

Per chiudere con leggerezza, una notazione statistica. Gianni Cervetti, vecchio sodale di Macaluso e, come tale, gran maestro nello studio delle riunioni, sosteneva, che, mediamente, l’85% di queste erano inutili e, il 10% addirittura dannose. Solo il 5 % di queste sarebbero, dunque, costruttive.

Personalmente, non avendone mancate quasi nessuna da Mani pulite ad oggi, posso testimoniare che, per quanto riguarda il nostro microcosmo, non si va oltre lo 0.5/1%. Impossibile, statisticamente parlando, andare ancora sotto, più che probabile, dunque, un miglioramento.

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