IL NEOSOCIALISMO COME RISPOSTA POLITICA ALLE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO IN ITALIA E NEL MONDO di Bobo Craxi e Enrico Rossi da il Blog di Huffpost del 19 luglio 2018
20 luglio 2018
Il Partito Democratico ha recentemente
sottolineato in una missiva sulla questione medio-orientale che essi non
appartengono all'Internazionale Socialista ma si limitano a cooperare col Partito
del Socialismo Europeo nelle Istituzioni Comunitarie.
Una doverosa chiarezza; D'altronde o il Socialismo
ha una sua dimensione Internazionale oppure non è tale.
La parabola ambigua del Partito Democratico circa
il terreno ideale di appartenenza è uno dei problemi politici che ha
contrassegnato la sua breve Storia e questa ambiguità che perdura da quasi
dieci anni ha avuto dei riflessi innanzitutto sull'identità che deve assumere
una forza che è espressione politica e culturale della sinistra italiana.
Essa, a nostro parere, con l'avanzare di movimenti
nazional-populisti di segno identitario volutamente confuso è una condizione
che porta alla sinistra non soltanto ad essere superata nella capacità di
rappresentare vasti settori della società tradizionalmente a lei legata ma ad
allontanare il legame ideale che ha contrassegnato la sua storia in tutto il
novecento ed in particolare nel secondo dopoguerra.
Il ritorno al futuro Socialista non ci impone di
risalire alla fonte originaria del 1892 ovvero alla nascita del Partito dei
Lavoratori e dei Socialisti da cui scaturì successivamente la Storia del PSI,
del PSDI e del PCI, è sufficiente fare un salto all'indietro di soli
venticinque anni ovvero quando assieme Bettino Craxi, Achille Occhetto e
Vizzini erano comuni aderenti all'Internazionale Socialista.
La Sinistra Italiana ha un dovere ed un obbligo di
coerenza nei confronti di scelte ideali che già aveva compiuto. E la scomparsa
del Psi ed i mutamenti di orizzonte delle formazioni eredi del PCI non possono essere
un alibi per non aderire alla medesima organizzazione tralasciando un elemento
fondamentale proprio per l'avanzata impetuosa della globalizzazione in questi
recenti anni.
La riscoperta del Socialismo non è solo legata ai
singoli successi di opinione ed elettorale che rinverdiscono la capacità
rappresentativa dell'esperienza centenaria nel nostro continente, ma come
vediamo la parola socialista non è più ritenuta un tabù persino negli Stati
Uniti dove proprio nel Partito Democratico ha promosso una onorevole e
celebrata azione di lotta politica una personalità come Bernie Sanders, o della
giovane Ocasio-Cortez interpreti di un Socialismo moderno adatto ai tempi ed
alle condizioni generali che sta vivendo l'America che non a caso ha scelto una
analoga versione popolare intravedendo in Trump un interprete più tradizionale
della difesa della middle class statunitense.
Il Socialismo non ha bisogno di cambiare la pelle
o la ragione per cui esso è nato oltre un secolo orsono, ha bisogno nel nostro
paese di tracciare una linea di separazione con la temperie del passato ma deve
saper nuovamente essere l'interprete delle esigenze delle lavoratrici e dei
lavoratori, della società degli esclusi di antica e nuova origine,
dell'emancipazione femminile, dei diritti sociali e civili in una società
moderna ed avanzata.
D'altronde quali altri vaghi, confusi elenchi di
aggettivi , e non dovremmo citarli tutti perché ci si perde nell'immensa
fantasia partorita nella cosiddetta seconda repubblica a sinistra. un
federalista, un ecologista, un democratico, un movimentista ma Quale di tutti
questi aggettivi vale veramente l'aggettivo "Socialista"? Quale di
tutti questi aggettivi può e riesce ancora ad evocare ovunque nel mondo più
cose in una sola parola come quello Socialista?
Se qualcuno ci ponesse la domanda sulla legge
ultima dell'esistenza, noi potremmo rispondere come fece il buon vecchio Carlo
Marx nel 1880 al giornalista Swinton del New York Sun : " La lotta!"
Una risposta-a duecento anni dalla nascita di quel
saggio filosofo-viva e attuale non solo per la tradizione socialista ma anche
per il mondo contemporaneo
Riteniamo sia utile rompere gli indugi e riferirsi
ai prossimi appuntamenti elettorali incoraggiando il formarsi di legami sempre
più stretti fra le organizzazioni che si riconosco nel medesimo perimetro
storico ideale. Il nostro auspicio è che possa sorgere nel nome del Socialismo
Italiano ed Internazionale una formazione larga ma politicamente significativa
che si ispiri ad esso e nel nome di questa grande tradizione della sinistra
mondiale sappia riprodursi nel terreno della politica democratica ed imprimere
una direzione di marcia moderna sapendo operare un utile e doveroso adeguamento
alle esigenze dell'Italia e dell'Europa di oggi.
Un'azione di contrasto alle regressive politiche
di una destra che si presenta come nuova ma che contiene tutto il bagaglio più
deteriore dei movimenti nazional-populisti del passato non può che essere
compiuta nel segno di una tradizione culturale che ha radici profonde ed
antiche, che sa risorgere proprio da quelle radici comuni che furono alla base
di una sinistra che a lungo si è divisa sul crinale della divisione del mondo
in blocchi ma che ha saputo essere l'asse portante della democrazia
costituzionale e repubblicana italiana che ha, quando è stata chiamata a
svolgere un compito di responsabilità di Governo nelle Città, nelle Regioni e
nel Paese, saputo svolgere un ruolo essenziale per la crescita civile e
democratica dell'Italia.
Nel nome di essa può e deve rinascere la nuova
forza socialista ed essa misurandosi con le sfide di oggi non potrà non esserne
all'altezza, è la Storia che ha assegnato all'esperienza socialista nel Mondo
questo ruolo, un Partito nel quale dovranno e potranno riconoscersi giovani
generazioni di italiani sin dal prossimo appuntamento europeo al quale sono
chiamati ad una risposta politica e popolare convincente dinnanzi
all'arretramento economico ed alla barbarie civile e democratica.
Vai all'Archivio