IL MONDO SOCIALISTA DAVANTI ALLA DIFFICOLTA' DELLA RIUNIFICAZIONE, NONOSTANTE LO SFASCIO DEL PAESE
21 novembre 2010
La storia dei socialisti dopo la morte del PSI dal 1994 è stata la storia della diaspora. Che, come più volte si è detto, non è solo diaspora del gruppo dirigente, diviso sostanzialmente in quattro aree. Il grosso in Forza Italia, un pezzo nell’allora PDS e gli altri resistenti nello SDI o nel Nuovo PSI. Dopo la costituente del 2007 i due pezzi autonomi SDI e Nuovi PSI si sono ricongiunti nel PSI dell’attuale segretario Riccardo Nencini, ma non si è ridotta la sofferenza di sentire e vedere sempre in giro gli ex socialisti del PD, quelli del PDL adesso ci sono anche quelli con Fini e presto ci saranno anche quelli dell’UDC. La domanda da farsi, perché un socialista che emigra in un altro partito rimane mentre, soprattutto per la stampa, ma anche per l’opinione pubblica, un Socialista? Il dilemma quindi è semplice. Continuare essere ex socialisti ovunque? Come il sale della terra. O ritrovare le ragioni di ritornare insieme? Chi ha un posto da difendere o chi aspira ad averne uno nuovo non farà molto per riunire, continuerà a pensare a se stesso. Se dovesse prevalere invece la politica, il tentare di riunirsi dovrebbe essere il primo obiettivo. Riunire dirigenti, anche nuovi, per riunire gente. Nello sfascio della politica italiana, perché non porsi veramente e con tenacia il problema di una vera politica socialista e di una forza che dovrebbe rappresentarla?
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