IL MESSAGGIO DI SALUTO DI ROBERTO BISCARDINI AL CONVEGNO SULLA LAICITA’, ORGANIZZATO OGGI DAL PD A PALAZZO MARINO

17 aprile 2012

IL MESSAGGIO DI SALUTO DI ROBERTO BISCARDINI AL CONVEGNO SULLA LAICITA’, ORGANIZZATO OGGI DAL PD A PALAZZO MARINO

Caro Aurelio,
mi dispiace di non poter essere presente all’incontro di oggi, assolutamente importante per dare anche a Milano, con la propria testimonianza un’accelerazione all’introduzione del registro delle coppie di fatto, che come tutti ben sanno e come le statistiche dimostrano riguarda maggiormente, numericamente, la sfera dei diritti di cittadini conviventi eterosessuali non uniti in matrimonio.
Una piccola cosa in fondo, dopo le tante battaglie politiche e parlamentari perdute, per dare al paese una legge organica di riconoscimento delle coppie di fatto, ormai derubricata dal parlamento, nel silenzio più totale delle forze politiche. Come se i diritti civili e di libertà non siano parte fondamentale dell’esistenza del cittadino debole e non incidano sul terreno economico e sociale delle famiglie nei momenti di crisi. Persino nel dibattito generale si è persa l’idea di quanto una legge del genere avrebbe contribuito concretamente sul reddito reale di queste famiglie e sul sistema di garanzie e di welfare a loro non riconosciuto.
Da anni ci battiamo insieme e insieme bisogna continuare, allargando il fronte democratico e di civiltà della politica italiana.
Infine un annotazione sul tema omosessuale. E’ da tempo che io e il mio partito ci esprimiamo senza riserve a favore del matrimonio tra omosessuali. E’ un problema diverso dal primo, ma per il quale credo che sia arrivato il momento di aprire un fronte chiaro affinché tutte le forze politiche liberali e democratiche, di destra e di sinistra, come già accade in altri Paesi europei, si esprimano con chiarezza.
Dopo il pronunciamento del Parlamento Europeo sostanzialmente a favore del matrimonio gay e contro ogni definizione restrittiva di famiglia, bisogna saper anche noi fare autocritica.
Il nostro paese è rimasto troppo indietro sul tema dei diritti civili e sul riconoscimento della coppie di fatto. E anche noi abbiamo sbagliato. Abbiamo pensato, che fosse meglio non tirare fuori il tema del matrimonio gay perché questo avrebbe potuto compromettere l’obiettivo principale del riconoscimento delle coppie di fatto. Ma non è stato così. Abbiamo fatto un errore di valutazione, perché le forze della conservazione e della reazione non potevano apprezzare il nostro senso di responsabilità, gli abbiamo offerto la mano e ci hanno mangiato il braccio.
Ripensiamoci, i diritti non sono negoziabili, sui valori e sulle convinzioni profonde non c’è più spazio per troppe mediazioni. Da socialista sto con Francois Hollande che ancora domenica da Chateau de Vincennes ha ribadito il concetto “ matrimonio per tutti” e da cittadino europeo sto persino con i conservatori inglesi che insieme al laburisti si apprestano a legiferare in questa direzione.
Un caro saluto

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