IL MESSAGGIO DI ROSA FIORAVANTE ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SOCIALISTI IN MOVIMENTO

08 ottobre 2017

IL MESSAGGIO DI ROSA FIORAVANTE ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SOCIALISTI IN MOVIMENTO

Cari compagni e Care compagne,
Vi scrivo nella convinzione che questa assemblea sia un appuntamento importantissimo all’interno del percorso di ricostruzione di un pensiero politico alto e di una battaglia concreta per garantire migliori condizioni di vita alla maggior parte della popolazione.
Mi scuso per la mia assenza, dovuta al fatto che mi trovo in Grecia al Festival di Syriza presso il quale sono stata invitata come ospite. Ripensare le regole di un’Europa forte coi deboli e debole coi forti è una delle urgenze del nostro tempo e penso non vi sia luogo migliore per farlo che accanto a quei compagni che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze della speculazione finanziaria, dell’austerità e della mancanza di un’opposizione socialista alle politiche neoliberiste. Nostro compito infatti è non solo costruire un soggetto autonomo e alternativo al pensiero unico egemone negli ultimi trent’anni in Italia ma anche in Europa, lavorando ad uno schieramento internazionale, solidale, plurale ma chiaro nei propri intendimenti programmatici.
Due cose di primaria importanza sono successe negli ultimi anni con conseguenze nefaste per la mia generazione: la prima è che gli sfruttati ritengono che gli sfruttatori abbiano ragione, così il giovane precario che lavora gratis si è convinto che coloro che non lo pagano siano nel giusto e che si stia guadagnando un posto in un sistema cosiddetto “meritocratico” che invece non esiste. La seconda cosa è che i ceti popolari, la classe media che si impoverisce e i giovani appunto, pensano che la politica sia parte del problema e non quell’esercizio nobile e collettivo che costituisce la soluzione ai loro guai, opponendo alla rapacità del mercato una visione di intervento pubblico nell’economia a tutela dei più deboli. Da qui bisogna ripartire: immaginando una nuova configurazione dello Stato, una nuova stagione di mobilitazione popolare capace di incidere nei processi democratici e proponendo una visione radicalmente alternativa all’aumento vertiginoso delle diseguaglianze a cui assistiamo. La prima conseguenza di queste ingiustizie è il blocco completo dell’ascensore sociale che oggi ci consegna ad un futuro certamente peggiore dei nostri genitori. Capite pertanto quanto sentiamo l’urgenza di agire per contrastare tutto ciò da un punto di vista culturale e materiale.
Il vostro appuntamento va in questa direzione e così il lavoro di tanti ragazzi e ragazze che ancora pazientemente studiano, si organizzano, non smettono di sognare un mondo migliore. Non in modo velleitario e utopistico ma con la dignità e la costanza di chi non ha intenzione di arrendersi allo stato di cose presenti. A Milano, in Lombardia, in Italia immaginiamo insieme una proposta politica capace di cambiare lo status quo, mettendo a valore le tante esperienze positive di generazioni differenti e i tanti cervelli che spesso lasciamo fuggire all’estero invece di coltivare nel nostro Paese. A questo proposito, vorrei avanzare a voi un sincero ringraziamento per non aver mai abbandonato la cultura politica dalla quale provenite, facendone non solo un elemento valoriale ma anche un testimone fondamentale per tutti noi che siamo orgogliosi di ricevere pur non sentendoci mai abbastanza degni. Non è un caso che la parola socialista, in Italia spesso vilipesa e accantonata, abbia per i giovani di tutto Occidente un suono dolcissimo che è innanzitutto quello del riscatto.
Un abbraccio e sinceri auguri di buon lavoro, con la certezza che ci ritroveremo al mio rientro ancora più determinati di prima,
Rosa Fioravante

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