IL GIOCO SI È FATTO DURO E L’ITALIA SI RITROVA CON UNA CLASSE POLITICA FLOSCIA di Nicola Cariglia da Pensalibero.it del 6 gennaio 2020

06 gennaio 2020

IL GIOCO SI È FATTO DURO E L’ITALIA SI RITROVA CON UNA CLASSE POLITICA FLOSCIA di Nicola Cariglia da Pensalibero.it del 6 gennaio 2020

E’ stata pura follia distruggere una classe politica che si era fatte ossa ed esperienza nel corso di alcuni decenni per mettere la guida del Paese in mano a pasticcioni, improvvisatori e, diciamolo pure, ignoranti.

 

I venti di Guerra che soffiano da giorni nel vicino Oriente e le tensioni politiche ed economiche a livello mondiale dovrebbero finalmente convincere tutti gli Italiani non irrecuperabili a convergere su due punti fermi.

Primo: è stata pura follia distruggere una classe politica che si era fatte ossa ed esperienza nel corso di alcuni decenni per mettere la guida del Paese in mano a pasticcioni, improvvisatori e, diciamolo pure, ignoranti che ora balbettano per palese inadeguatezza a sostenere il peso delle reponsabilità degli eventi e dei momenti eccezionali.

Secondo: altro che sovranismo e nebbie buone solo a nascondere il pressapochismo e le idee confuse. La classe politica che incredibilmente ha preso il timone dell’Italia ci ha riportato ai tempi poco gloriosi dell’Italietta che nessuno prendeva sul serio e tutti prendevano per I fondelli. Ma ora, il tempo delle chiacchiere portate via dal vento è finito. L’Europa è certo una creatura imperfetta e debole. Ma solo rafforzandola saremo in grado di svolgere un ruolo nei tempi duri che si preannunciano. Ve lo immaginate affidare le sorti della nostra penisola a Di Maio o/e Salvini? Da farci ridere dietro! Giochi e giochetti non sono più consentiti.

Credo che le cose stiano fortunatamente cambiando. Il Movimento dei 5 Stelle, il principale pilastro e beneficiario di questa pazzia collettiva sta franando. Meno di due anni fa, con candidati improbabili (in altre epoche sarebbero stati presi a pomodori in faccia) raccolse il 33% dei voti. Ora lo danno al 17%. Bene che vada, prenderà il 7 o l’8%. I suoi voti ed i suoi temi sono stati assorbiti dalla Lega di Salvini. La quale Lega, viaggia tra il 30 e il 32%. Potrebbe arrivare tra il 46 e il 48% assieme a FdI di Giorgia Meloni e Forza Italia dell’eterno, ma non si sa quanto lucido Berlusconi. Le regionali del 26 gennaio, in Emilia e Calabria potrebbero riaprire i giochi. Cioè, uno scenario fino a poco fa inimmaginabile:uno schieramento di centro destra ed uno di centro sinistra che si contendono il governo del Paese con pari possibilità di vittoria. E tutto questo grazie allo sgretolamento repentino di quello che fù il primo partito italiano. C’è poi, nei due schieramenti, una simmetria che fa riflettere. Se la Lega di Salvini ancora può coltivare sogni di vittoria, lo deve alla crescita Del partito della Meloni e alla tenuta incredibile e imprevista di Berlusconi. E così, nel centro sinistra, le speranze di vittoria sono legate al risveglio di quell’universo laico, liberale e socialista che al momento è soltanto una nebulosa. Chi l’avrebbe detto, dopo avere celebrato tanti de profundis, che ancora una volta per le sparse e affaticate schiere laiche, liberali e socialiste si sarebbe presentata una nuova occasione? E che ancora una volta questa occasione, per gelosie, vanità, insipienza potrebbe essere gettata al vento? Ve lo giuro, sarebbe la volta che questo mondo, al quale sento di appartenere, lo mando a quel paese.

 

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