IL CORAGGIO SOCIALISTA E’ SEMPRE PREMIATO di Roberto Biscardini del 24 settembre 2020
24 settembre 2020
I socialisti hanno fatto bene a fare ciò che hanno fatto. A promuovere la campagna per il No con dignità. Hanno fatto bene a partire per primi e a costituire il Comitato Socialista per il No, anche quando il risultato, dalle prime battute, poteva sembrare peggiore di quello che poi è stato.
Poi le cose sono andate meglio, la campagna del No è cresciuta nel corso delle settimane e potevamo sperare addirittura in un finale 60 a 40.
Si contava forse su un voto più omogeneo a livello territoriale, meno distante tra nord e sud, con una differenza minore tra il voto urbano e quello più periferico.
Si poteva contare su un voto più ragionato e meno di pancia, anche se le condizioni politiche di partenza e la campagna populista che erano alle spalle non potevano lasciare grandi speranze.
Per quanto ci riguarda, come hanno ben capito quei tanti compagni socialisti che si sono mobilitati seriamente, la battaglia andava comunque combattuta. Era un dovere farlo persino al di là del possibile risultato. Sfidando l’imbroglio e sfidando un Parlamento di vili che per il 98% aveva votato quella riforma. Sfidando coloro che anche a sinistra ci consigliavano di lasciar perdere, perché avremmo fatto la figura di “quattro gatti”, nostalgici della democrazia e del principio fondamentale del diritto alla rappresentanza.
I quattro gatti sono 7.692.029 cittadini che hanno votato nel merito, che hanno espresso un voto meditato al di là delle indicazioni delle segreterie dei partiti e delle sirene populiste.
Quindi dobbiamo andare orgogliosi per il coraggio che i socialisti, in modo più unitario che non nel referendum del 2016, hanno avuto nel sostenere una battaglia in controtendenza e di schierarsi dalla parte di quei 7 milioni e mezzo di italiani che pensano con la propria testa e che non fanno riferimento ad alcuna forza politica organizzata.
Un mattone in più verso il grande disegno di ricostruire una forza socialista autonoma, che sappia unire intorno ad una prospettiva chiara le anime ancora disperse, coniugando identità con concretezza e presenza sul territorio.
Partendo quindi proprio dai comuni e dalle elezioni amministrative. Avendo da subito l’obiettivo delle elezioni del 2021, affinché siano presentate liste socialiste unitarie, nel centrosinistra ma anche fuori dagli schieramenti. Cogliendo sul piano politico, al di là delle apparenze, quanto la partita sia ancora tutta aperta, in quanto nessuno può dirsi veramente vincitore e sicuro di avere in tasca un risultato per il futuro, a fronte di un’astensione ancora molto alta e a fronte della debolezza sia del voto di opinione che del voto di appartenenza.
Come socialisti possiamo quindi fare tesoro degli ultimi risultati. Vengono premiate le liste socialiste con una chiara identità autonoma e di sinistra. Ottengono un ottimo risultato i compagni della Campania, di Salerno in particolare, ma anche, nelle condizioni particolari di un sistema elettorale con sbarramento, và considerato positivamente il risultato della Puglia. Vale lo stesso ragionamento per alcuni comuni campione, Reggio Calabria e Bollate, là dove si è avuto comunque il coraggio di presentare una propria lista.
Muore ogni speranza di sopravvivere infilandosi nelle liste degli altri. Così come è persa ogni prospettiva di dar vita ad alleanze riformiste o liberaldemocratiche che dir si voglia.